Non sono rimasto particolarmente colpito dal video Crush! che ha introdotto il nuovo iPad Pro nel recente evento Let Loose. Non mi è sembrato originalissimo e ho apprezzato qua e là alcuni particolari. Come sempre, il video è estremamente curato dal lato tecnico.
Sembra che invece qualcuno si sia lamentato, al punto che Apple si è scusata per bocca del suo responsabile delle relazioni pubbliche.
Il video non va più in programmazione televisiva ed è però rimasto su YouTube, con buona ragione, perché l’insurrezione per la trama è piuttosto ridicola.
A quanto pare ha iniziato a diffondersi in rete l’abitudine di definire slop contenuto generato da un LLM e pubblicato senza cura e attenzione verso destinatari che non desideravano riceverlo.
it’s cool how every google search now starts with a wall of LLM slop that is completely useless and takes up half the screen pic.twitter.com/F3SYKUovTF
— gabe (@allgarbled) May 5, 2024 Un esempio potrebbe essere la guida per turisti creata artificialmente dalla rete Microsoft che elencava i posti da non perdere assolutamente durante una visita a Ottawa e includeva la mensa dei poveri.
Se i Kraftwerk fossero ancora una forza creativa, spererei in un loro album intitolato Retrokomputing. E mi piacerebbe che in qualche modo celebrassero i tempi in cui era possibile ragionare sulla distribuzione del software via radio. Ma proprio radio.
Scrive Ars Technica che, per festeggiare il quarantesimo anniversario di Kontrabant 2, ieri sera una radio slovena ha trasmesso in modulazione di frequenza l’equivalente di cinquanta chilobyte di software codificati per stare su una audiocassetta per ZX Spectrum.
È poca la soddisfazione di non dover cambiare neanche una parola in quanto scritto ieri, visto che era veramente troppo facile.
Quello che nessuno aveva immaginato non è tanto l’arrivo di M4 o di Apple Pencil Pro, non sono i pezzi che contano. Conta l’insieme.
A un certo punto qualcuno ha detto senza M4 non si poteva avere questo iPad Pro. Ci voleva un system-on-chip capace di andare più veloce e nonostante questo consumare ancora meno.
Siamo a poche ore da un evento della durata di circa trentacinque minuti il cui logo e la cui, appunto, durata spiegano chiaramente che si parlerà di annunci relativi a iPad e ad Apple Pencil.
Sono ormai rassegnato a vedere comparire a cadenza regolare articoli che lamentano il fatto che iPad non sia diventato come Mac, non faccia quello che fa Mac, non abbia l’interfaccia Mac e così. L’ultimo della serie è Jason Snell, che titola iPad Pro non è più il futuro, quindi che cosa ci aspetta?
È il giorno di fare attenzione tutti a Brett Terpstra o, almeno, tutti quelli incuriositi dalla possibilità di vincere una licenza di BBEdit.
Terpstra ne mette in palio tre, tra quanti entro tre giorni e diciotto ore – mentre scrivo – avranno il fegato di lasciargli un full name e un indirizzo di posta funzionante.
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La storia della bandiera pirata issata da Steve Jobs e compagni in cima all’edificio in cui nella massima seclusione si lavorava al primo Macintosh è abbastanza nota, compreso il fatto che Jobs chiese di diseganarla a Susan Kare, autrice delle prime icone e responsabile dell’icona del tasto Comando, ancora oggi su tutte le tastiere fisiche prodotte dalla società.
Non era una bandiera pirata qualunque ma il teschio aveva una mela multicolore a bendargli l’occhio e bla bla bla.
Adoro Dr. Drang quando dà lezione di scripting e lo fa su un tema il più possibile banale e terra-terra, a sentirlo enunciare.
Il post più recente di questo tipo ruota attorno all’idea di sapere che giorno sarà, se oggi è martedì, tra x martedì.
Sciocco, no? Nondimeno, tra Keyboard Maestro, Terminale e Python, c’è una settimana di roba da imparare. O forse due? O tre?
Mentre proseguono i circenses attorno alla supposta intelligenza artificiale, Apple ottiene quatta quatta dalla Food and Drug Administration la certificazione della cronologia della fibrillazione atriale su Apple Watch come risorsa da usare negli studi clinici, attraverso l’inclusione della funzione nel programma Medical Device Developmente Tools.
In italiano, domani uno studio clinico potrebbe basarsi su dati relativi alla fibrillazione atriale provenienti da Apple Watch e avere piena valenza scientifica (in partenza; poi deve essere uno studio fatto bene, però la fonte dei dati non è contestabile).
Quale modo migliore per prepararsi alla prossima WWDC che spulciare un sito contenente tutte le sessioni erogate da Apple dall’edizione 2000 a oggi?
La risorsa è incredibile, quasi troppo bella per essere vera. Naturalmente tante sessioni, specie quelle di inizio secolo, bordeggiano pacificamente verso l’archeologia informatica e hanno valore al più nostalgico (che so, cose su WebObjects per esempio, per non parlare di FireWire). Se appena appena c’è un interesse verso i sistemi Apple che travalichi il semplice uso, un bookmark diventa imprescindibile.