È poca la soddisfazione di non dover cambiare neanche una parola in quanto scritto ieri, visto che era veramente troppo facile.

Quello che nessuno aveva immaginato non è tanto l’arrivo di M4 o di Apple Pencil Pro, non sono i pezzi che contano. Conta l’insieme.

A un certo punto qualcuno ha detto senza M4 non si poteva avere questo iPad Pro. Ci voleva un system-on-chip capace di andare più veloce e nonostante questo consumare ancora meno. E intorno, una serie di soluzioni che onestamente non credo ci siano concorrenze capaci di emulare tutte, tutte insieme, con la stessa efficacia.

Due pannelli Oled perché uno non era abbastanza luminosa, con tecnologia sviluppata apposta per farli funzionare come se fossero uno solo. Il logo Apple in cui inseriscono rame per facilitare la dissipazione del calore, dato che M4 consuma sì meno, ma sta in un magico foglio di vetro spesso poco più di cinque millimetri. Cinque millimetri.

Neural engine da decine di trilioni di operazioni al secondo, poiché bisogna parlare di intelligenza artificiale altrimenti i gonzi non si smuovono. Nuove edizioni di Logic Pro e Final Cut Pro.

Nel frattempo gli iPad Air hanno lo schermo grande come gli iPad Pro. Gli iPad normali scendono di prezzo, neanche mi avessero ascoltato.

iPad Pro M4 era semplicemente inimmaginabile fino a ieri e arriva dopo non poche iterazioni di prodotto. Qualcuno davvero vuole usarlo come se fosse un Mac? Hanno ridisegnato una nuova Magic Keyboard che è bellissima. Io però lo vedo come una macchina da creatività, da invenzione, da talento, da scommesse, da pioli quadrati per buchi rotondi. Metterlo in orizzontale per lanciare Excel, boh, con un Mac si fa con un comfort e una leggerezza inimitabili.

Me lo hanno lasciato in mano iPad, come auspicavo ieri. Compro solo quando ho bisogno di comprare e quindi neanche vado a vedere i prezzi italiani. Se dovessi comprare oggi, però, per un iPad Pro M4 farei i debiti. Alla fine, se misuriamo il prezzo per millimetro di spessore, risulta essere costosissimo.