La faccenda dei Surface buttati in pasto alle squadre di football americano professionistico e ridicolizzati per la loro inutilità è abbastanza vecchia da avviarsi verso la prescrizione.
La verità galleggia e spesso arriva dal basso. Così apprendiamo che quest’anno tre team universitari hanno iniziato a usare iPad a bordo campo.
Se si gratta via la crosta di Apple Newsroom, che si perde a spiegare come mai il nuovo schermo nano-texture di iPad Pro permetta di guardare un replay ai bordi del campo anche con il Sole a sfavore, si possono leggere i pareri tecnici, un po’ più rilevanti, come quello di Mike Saffell, allenatore dei tight end (ricevitori in profondità) della squadra di California Berkeley:
C’è una corsa contro il tempo di cui ben pochi si curano, il cui traguardo è preservare cinquantasei giochi per iPod, pubblicati tra il duemilasei e il duemilanove ed esclusi da iTunes Store nel duemilaundici, quando da tempo nessuno più si curava dell’esistenza dei giochi stessi o persino degli iPod clickwheel, quelli con la magica rotella cliccabile.
Il fattore tempo è costituito dal Drm di iTunes, FairPlay. Il possessore di un gioco per iPod ha in mano un file Ipg che lo lega all’account usato per l’acquisto e anche allo hardware su cui è stato installato.
Le affermazioni di questo post sono complicate da verificare tutte con piena sicurezza e, siccome le viste sull’argomento sono eterogenee, per qualcuno l’argomento è di importanza relativa o nulla.
Per altri invece, l’idea che macOS possa attivare a nostra insaputa il Portachiavi iCloud può essere fastidiosa o anche orrida; qualcuno si dà da fare attivamente per non avere replica sul cloud delle proprie password e si tratta di una posizione del tutto rispettabile.
Ho scoperto che la pagina web della mia newsletter preferita in assoluto inibisce la selezione del testo e quindi la copia negli appunti.
Mi serviva una riga da citare e non mi sono certo fatto problemi: l’ho acquisita come schermata, che in un lampo Anteprima ha trasformato in testo.
Poi ho pensato a quali altri modi avrei potuto usare, anche assurdi o sproporzionati, per ottenere lo stesso risultato.
Per esempio, salvare la pagina come Archivio Web mi avrebbe permesso di selezionare il testo.
Quando dici che i modelli di base di laptop Mac Apple Silicon sono passati a sedici gigabyte di Ram, ti ricordi di specificare l’eccezione alla regola?
La catena di supermercati economici americana Walmart continua infatti a vendere MacBook Air M1 con otto gigabyte di Ram. Non sono fondi di magazzino ma il frutto di un accordo specifico con Apple (in un’altra occasione più appropriata parleremo del significato dell’operazione lato marketing).
MacDailyNews si è presa la briga di riassumere, in un posto perfetto per sintesi e completezza, i livelli di prestazioni offerti da MacBook Pro M4 in rapporto alle versioni Apple Silicon precedenti.
Titolano MacBook Pro presenta la linea di chip più evoluta mai vista in un laptop professionale e c’è anche il rischio che sia vero, pur se mancano confronti con la Faccia Oscura.
Sono presenti peraltro i confronti con i MacBook Pro con processore Intel e si leggono con interesse.
Sicuramente una coincidenza, eh? Tuttavia, dopo avere constato che Asahi Linux riesce a fare girare su Apple Silicon giochi per Windows, i produttori di Cyberpunk 2077 annunciano una versione Mac del gioco.
È tanta roba, in quanto Cyberpunk 2077 promette di essere uno dei giochi più esigenti in fatto di potenza di calcolo e rendering.
Evidentemente i produttori hanno fatto qualche prova con Apple Silicon e con Metal e gli è piaciuto quello che hanno trovato.
Per quanto l’Audio Lab Apple abbia smesso da tempo di essere un segreto, fa sempre impressione tornarci in visita, stavolta accompagnati da MacDailyNews con il pretesto del recente riconoscimento di AirPods Pro come apparecchio di potenziale uso medicale.
Il percorso è abbastanza essenziale, tra la camera anecoica sospesa su molle per eliminare qualsiasi intrusione esterna e la sala con cinquanta altoparlanti per riprodurre in modo meticoloso l’esperienza quotidiana del sentire in qualsiasi ambiente.
Dopo avere ritrovato su GitHub l’articolo di Douglas Hofstadter che mi ha acceso la passione per il linguaggio Lisp, cerco più Lisp del dovuto e questo si riflette su queste pagine. Mi scuso, passerà.
Prima devo però passare dal post Spline Script di inconvergent, un programmatore che – in questa situazione – si occupa di generazione di scrittura a mano attraverso lo sviluppo di curve dette spline.
Esiste anche un campo di generazione di scrittura a mano tramite reti neurali, solo che l’argomento reti neurali in questo periodo si accosta male a contenuti che non siano roba rimasticata.
Dopo avere rischiato di perdere AppleScript nella transizione da Mac OS a Mac OS X e avere ringraziato il Los Angeles Times per la sua intercessione a favore del sistema di scripting che gli componeva il giornale semiautomaticamente, abbiamo preso una cattiva abitudine.
Siccome poteva andare peggio, ci siamo abituati a prendere con ottimismo quello che arriva di buono da Apple in fatto di scripting e fare buon viso a cattivo gioco quando invece il supporto latita.