Ieri la supposta intelligenza artificiale mi ha dato una bella mano (anzi, un bel Mame) senza che io lo avessi chiesto. Ciò non toglie che ci sia una sopravvalutazione notevole dello strumento, in tutti i campi.
L’idea di pubblicare ChatGPT 4o con funzioni di disegno particolarmente avanzate ha dato un bel colpo di immagine e marketing a OpenAI. Se prima il massimo dell’ego era fotografarsi, ora è diventato trasformare la propria fotografia in disegno stile Studio Ghibli.
Premetto subito che una volta Mame era un programma che rendeva giocabili tanti giochi – soprattutto giochi da bar e da console – del passato.
Adesso è diventato una piattaforma e richiede passione e impegno. I giochi supportati sono decuplicati; il mondo delle Rom va capito e metabolizzato. Non è che decidi di lanciare Donkey Kong e lui è lì pronto che ti aspetta; negli anni il progetto Mame ha inglobato un altro progetto, di nome Mess, e così ora contiene anche gli emulatori per una serie impressionante di computer e apparecchi dei primordi, molti anche misconosciuti o mai usciti da qualche scantinato aziendale.
Ero solo io a lamentarmi per l’impossibilità di selezionare testo dentro il Dizionario di macOS, quello che salta fuori facendo clic destro su una parola e scegliendo l’apposita funzione che compare all’inizio del menu contestuale.
Adesso c’è anche Dr. Drang e mi sento in compagnia di persone importanti:
Sarebbe carino poter trascinare o doppiocliccare per selezionare il sinonimo desiderato, ma sfortunatamente la finestra è una di quelle in cui i metodi normali (o anche anormali) di selezione del testo non sono abilitati.
Cambiare un programma per Mac in un programma per Apple II non è banale mai. Se poi è un gioco, è ancora più difficile. Se è un gioco come Glider, bisogna solo applaudire.
(L’autore può fornire anche un client Mastodon per Apple II e abbiamo detto tutto).
(Naturalmente esiste da tempo Doom per Apple II).
Mi piace che torni Friday Night Baseball perché rappresenta un momento di potente normalità.
Famiglie radunate allo stadio con bimbi piccoli e mamme grazie a prezzi popolari al posto di energumeni a torso nudo che picchiano tamburi e lanciano fumogeni dalla curva ipotetica di un impianto rettangolare.
Capita che una pallina in tribuna sia presa da un bambino. Capita che sia presa da un adulto che la regala a un bambino.
Apple buona. Marketing bieco di una serie televisiva, mica del nuovo computer che farà impazzire le folle. E tuttavia si cambia la barra di elencazione dei prodotti, cosa che a livello di marketing è una enormità, il tutto per promuovere un filmato che racconta come l’editing di Severance sia stato effettuato su un batteria di Mac.
Lo scopo di Apple è vendere (primariamente) computer e in questi giorni, all’inizio dell’elenco, compare il Lumon Terminal Pro, marcato come nuovo al pari di MacBook Air e Mac Studio.
Di questi tempi è veramente difficile condurre un blog centrato principalmente su Apple e perifericamente sul mondo digitale: tutte le strade attuali finiscono in quell’obbrobrio che non ho proprio voglia di nominare.
So già che mi aspettano altri post su quel tema perché ci sono fatti non ignorabili, però per rappresaglia oggi scrivo con la soddisfazione di avere visto il logo animato di Wwdc 2025, annunciata di consueto per giugno.
Proprio adesso che il mio amato PowerBook G4 12” ha il tasto V che non funziona più e si prospetta una procedura quanto meno seccante per tempo e scomodità, scopro che potrei farci funzionare sopra LLama 2.
Anche se le prestazioni non saranno sicuramente da competizione, è comunque un traguardo che non sottovaluterei. Il PowerBook G4 12” è una delle macchine migliori mai costruite da Apple e mica per niente lo avevo preso per mia moglie.
Mi ha fatto notare Misterakko che siamo appena diventati più distanti dal debutto di Mac OS X come beta pubblica di quanto il debutto stesso sia distante dalla fondazione di Apple nel 1976.
È una situazione apparentemente paradossale come quella per cui, anno dopo anno, l’ultimo sbarco sulla Luna è temporalmente più vicino alla prima guerra mondiale che a oggi.
Ricorda Misterakko come, secondo Apple, Mac OS X avrebbe costituito le fondamenta di quello che sarebbe stato fatto nei quindici anni successivi.
Ho preso atto che leggo, anche saltuariamente, una minima percentuale delle mailing list e delle newsletter cui sono iscritto. Le iscrizioni avvengono per curiosità, per entusiasmo, al momento di un acquisto, a complemento di una ricerca, su consiglio di amici o colleghi, all’indomani di una lettura interessante, solo che non sempre poi segue un interesse regolare e consistente.
Da qualche tempo ho iniziato a disiscrivermi con severità. Senza stress: quando ho una mailing list in cima all’inbox, mi disiscrivo.