Di questi tempi è veramente difficile condurre un blog centrato principalmente su Apple e perifericamente sul mondo digitale: tutte le strade attuali finiscono in quell’obbrobrio che non ho proprio voglia di nominare.
So già che mi aspettano altri post su quel tema perché ci sono fatti non ignorabili, però per rappresaglia oggi scrivo con la soddisfazione di avere visto il logo animato di Wwdc 2025, annunciata di consueto per giugno.
Proprio adesso che il mio amato PowerBook G4 12” ha il tasto V che non funziona più e si prospetta una procedura quanto meno seccante per tempo e scomodità, scopro che potrei farci funzionare sopra LLama 2.
Anche se le prestazioni non saranno sicuramente da competizione, è comunque un traguardo che non sottovaluterei. Il PowerBook G4 12” è una delle macchine migliori mai costruite da Apple e mica per niente lo avevo preso per mia moglie.
Mi ha fatto notare Misterakko che siamo appena diventati più distanti dal debutto di Mac OS X come beta pubblica di quanto il debutto stesso sia distante dalla fondazione di Apple nel 1976.
È una situazione apparentemente paradossale come quella per cui, anno dopo anno, l’ultimo sbarco sulla Luna è temporalmente più vicino alla prima guerra mondiale che a oggi.
Ricorda Misterakko come, secondo Apple, Mac OS X avrebbe costituito le fondamenta di quello che sarebbe stato fatto nei quindici anni successivi.
Ho preso atto che leggo, anche saltuariamente, una minima percentuale delle mailing list e delle newsletter cui sono iscritto. Le iscrizioni avvengono per curiosità, per entusiasmo, al momento di un acquisto, a complemento di una ricerca, su consiglio di amici o colleghi, all’indomani di una lettura interessante, solo che non sempre poi segue un interesse regolare e consistente.
Da qualche tempo ho iniziato a disiscrivermi con severità. Senza stress: quando ho una mailing list in cima all’inbox, mi disiscrivo.
È il primo giorno pieno di primavera e ci si potrà pure concedere qualche pensiero ozioso.
Finisce la seconda stagione di Severance. Vero che vedo pochissima TV, però a me pare una serie strepitosa, seconda solo a Slow Horses che resta un capolavoro assoluto e non vedo che arrivi la quarta stagione.
A questo proposito, leggo che TV+ perde un miliardo di dollari l’anno. Apple lavora soprattutto sulla qualità del servizio e quindi manca di massa critica, acquisibile solo con il tempo.
Apple ha fornito a Exolabs due Mac Studio da cinquecentododici gigabyte di Ram ciascuno e processore M3 Ultra.
Running DeepSeek R1 on my desk
Uses @exolabs with Thunderbolt 5 interconnect (80Gbps) to run the full (671B, 8-bit) DeepSeek R1 distributed across 2 M3 Ultra 512GB Mac Studios (1TB total Unified Memory).
Runs at 11 tok/sec. Theoretical max is ~20 tok/sec. pic.twitter.com/ijD7YamHLl
— Alex Cheema - e/acc (@alexocheema) March 12, 2025 Insieme, le due macchine riescono a fare funzionare DeepSeek a velocità invidiabile e senza compromessi di configurazione.
Non posso spiegare apertamente i motivi, ma ho accesso libero a versioni pagate di Gemini 1.5 (Pro e Flash), GPT (4o e 4o mini), o3, Grok 2, Claude 3.5 Haiku e LLama 3.3.
Sono a disposizione per dirimere curiosità, fare prove, eseguire test, condurre conversazioni e via discorrendo. Unico ovvio caveat, per etica e deontologia deve trattarsi di attività fuori dalla propria professione.
Per dire, ho provato a porre una domanda di quelle su cui funzionava uno degli esperimenti di Douglas Hofstadter: se abc diventa bce, che cosa diventa lmn?
Arriva il momento nella vita di un onesto divulgatore in cui va segnalato un articolo notevole che riguarda l’impatto dei tacchi alti sulla progettazione dei videogiochi.
Sembra un tema da primo aprile e invece no. Quando un personaggio indossa i tacchi, interagisce con il resto del gioco da un’altezza diversa, almeno in teoria, e per esempio potrebbe fare il gesto di premere un pulsante su un pannello verticale con l’indice proteso alla quota sbagliata.
Partizioni nascoste dentro il nostro Mac?
Beh, se era un Performa 550, ne avevamo già una più di trent’anni or sono.
La cosa incredibile è che il mondo pullulava di riviste di computing e riviste Mac in generale, popolate da gente esperta e autentici maghi di software e hardware, sulle quali scrivevano autorità del settore a tutti i livelli. Non ricordo di avere visto niente del genere.
Come in paleontologia, più ci allontaniamo dalle epoche su cui lavorano i ricercatori, più saltano fuori novità.
Oramai diversi anni fa Apple presentò MobileMe, l’antesignano del moderno iCloud.
Funzionava male rispetto alle promesse e alle demo mostrate da Apple. Oggi sappiamo che, poco dopo la presentazione ufficiale, Jobs radunò tutto lo staff del progetto e pose due domande: che cosa MobileMe era progettato per fare e, più importante, perché non lo facesse. Nel corso del meeting venne cambiato il responsabile del progetto.
Come spiega John Gruber, quel meeting era significativo perché Apple era in ripresa da un passato di promesse non mantenute che avevano azzerato la credibilità dell’azienda, oltre che portarla vicino alla bancarotta.