Telegraficamente: il Fondo tecnologico sovrano (amministrato dallo Stato) tedesco ha investito negli ultimi due anni ventitré milioni di euro in software open source.
Con quel denaro si aiutano idee interessanti a prendere forma, manutentori coraggiosi a prendersi cura di basi di codice, progetti a rafforzarsi sul lato della sicurezza e chi più ne ha più ne metta. Nel biennio sono pervenute al Fondo cinquecento richieste di finanziamento, che se fossero state tutte accettate avrebbero generato una spesa di centoquattordici milioni di euro e spiccioli.
The Atlantic è una testata veramente gradevole, uno degli ultimi bastioni di giornalismo in forma decente, esercitato da gente preparata che sa scrivere.
Anche loro ogni tanto fan fatica a trovare l’idea buona, o a svilupparla. Sembra il secondo caso con il pezzo destinato alla scomparsa del tasto C sulla Calcolatrice di iOS.
Il senso del pezzo avrebbe potuto essere una storia del tasto C dai primordi del calcolo meccanico a oggi ed era partito effettivamente in quella direzione.
C’è un Donald americano che ha raggiunto un’età veneranda ma non smette di stupire per energia e prospettiva.
Parliamo naturalmente di Donald Knuth, la cui pagina di Recent News riporta il lavoro in corso su The Art of Computer Programming, l’opus magnum della programmazione nonché un elenco di conferenze cui il nostro ha partecipato o parteciperà quest’anno, un elenco di unpublications messe insieme metà per svago metà per sfida intellettuale più varie ed eventuali.
Sono stato introdotto alla meravigliosa eleganza di Lisp da una puntata dei Temi metamagici pubblicata su Le Scienze da Douglas Hofstadter. La cosa forte è che correva il 1983 e io redazionavo una rivista per ZX Spectrum con allegata cassetta.
Sullo Spectrum avevo l’ interprete Lisp, un piccolo miracolo di ingegno programmatorio che permetteva persino l’utilizzo di codice macchina per velocizzare i programmi. A me interessava soprattutto che fosse in grado di farmi provare dal vivo gli esempi stampati sulla rivista.
Sviluppi impensabili per la lite tra WordPress che fornisce un motore per siti web al ribasso e Wp Engine che gioca al ribasso sull’offerta di Wordpress. Anche un po’ inquietanti per chi si tiene lontano da certi ambiti.
WordPress.org, leggo da Slashdot, ha preso il controllo del plugin Advanced Custom Fields di WP Engine (c’è sempre un plugin problematico quando si parla di WordPress), lo ha ribattezzato Secure Custom Fields e ha eliminato elementi commerciali.
Fatico a comprendere come ricercatori in Apple abbiano potuto impegnare tempo e attenzione sulla dimostrazione che gli Llm non sono capaci di ragionare. È una cosa che abbiamo visto, messo alla prova e constatato tutti, dal plurilaureato alla terza media. Questa frase sta in un paper:
Nell’aggiungere informazione apparentemente rilevante e effettivamente inutile alla formulazione di un problema, dimostriamo cadute sostanziali delle prestazioni (fino al sessantacinque percento). Questo rivela una falla critica nella capacità dei modelli di discernere l’informazione rilevante per risolvere i problemi, probabilmente perché il loro ragionare non è formale nel senso comune del termine e si basa per lo più sul riconoscimento di schemi.
Dopo le peripezie legalpiratesche del turbolento rapporto tra Wordpress e WP Engine, che sta somministrando a WordPress la sbobba normalmente erogata da quest’ultimo al web, adesso abbiamo Wikipedia che si ritrova a vedersi propinata la sua stessa medicina.
È infatti appena nato il WikiProject AI Cleanup: un gruppo di editor che si è dato la missione di tenere Wikipedia libera dallo slop, lo spam generato dalle presunte intelligenze artificiali generative.
Ma che maghi sono quelli di Asahi Linux, che fanno girare in via preliminare giochi Windows su Apple Silicon, come Fallout 4, Cyberpunk 2077, Hollow Knight?
Preliminare significa che ancora non si raggiungono certamente i canonici sessanta fotogrammi per secondo. Questa è però la prima versione del complesso lavoro di emulazione e virtualizzazione necessario, nel quale l’obiettivo primario è la correttezza. Più avanti, quando il funzionamento sarà a regola d’arte, il team si concentrerà sulle prestazioni.
Scrive Jason Scott su Mastodon:
Qualcuno sta attaccando via DDOS (Distributed Denial of Service) Internet Archive e per questo siamo down da ore. Secondo il loro Twitter, lo stanno facendo per il gusto di farlo, semplicemente perché possono. Niente dichiarazioni, niente idee, niente richieste.
Nel frattempo, abbiamo letteralmente soccorso quattrocentomila dissertazioni che rischiavano di andare distrutte per sempre.
Lo so che suona come un’enormità, specialmente con la cronaca quotidiana che tocca leggere da quasi tre anni, ma un attacco gratuito e stolido contro Internet Archive al solo scopo di divertirsi a farlo è classificabile come crimine digitale contro l’umanità.
La lite tra Wordpress e WP Engine a chi gioca al ribasso nel modo più sporco è diventata una faida su cui torneremo perché succedono cose indicibili.
Intanto, una parola sullo sviluppo: secondo il padre padrone di WordPress Matt Mullenweg, Automattic – la sua azienda, con cui controlla la creatura – contribuisce allo sviluppo e alla crescita di WordPress con tremilanovecento ore di lavoro alla settimana. WP Engine ne dedicherebbe invece non più di quaranta.