Lo si è detto, è un Ferragosto marchiato emacs. Un emacsgosto o qualcosa del genere.
Qui e ora non un singolo consiglio o lista di consigli, ma un sito personale dedicato:
Karthinks.
Sono post sporadici, non tantissimi, di valore clamoroso per chi usa emacs. Il classico sito da bookmark immediato, prioritario e perenne.
Leggere per credere. Si trovano anche tecniche di uso poco conosciute, parte di emacs standard, senza bisogno di pacchetti esterni e installazioni.
Che si possa passare una bella giornata, serena e riposante, insieme a qualcuno o qualcosa di proprio gradimento.
Se ci sono da mandare auguri, Spider-Mac mostra come
inviare fuochi d’artificio con Messaggi e un sistema operativo aggiornato.
Non è esattamente rocket science. Ma oggi è esattamente festa. Sempre grazie a tutti.
Si avvicina la festa e la tradizione vuole che si approfondisca l’uso di emacs. Tradizione inventata
ieri, con la solidità e la solennità delle usanze immortali.
Oggi festeggiamo la vigilia con l’aggiornamento delle avventure di Matt Gemmell intitolate
Much Ado About Emacs, giunte al decimo episodio.
Si noti che Gemmell è un guru Mac. Il suo blog si intitola Bycycle for the Mind.
La sovrapposizione dei due stati, emacs e Mac, è quantisticamente e fantasticamente possibile.
Ieri si parlava di un
browser solo tastiera iniziato da sviluppatori emacs, ma alla fine non si è parlato di emacs.
Siccome sono tutte occasioni perdute, riparo con questa
presentazione di emacs-reveal, sistema per scrivere in emacs presentazioni poi realizzate da reveal.js.
La presentazione è ovviamente realizzata con emacs-reveal e devo ammettere di essere rimasto impressionato. Di sistemi per creare presentazioni senza passare da Keynote ne esistono legioni. Un demo come questo però non lo avevo mai visto. si vedono un sacco di effetti e opzioni che davvero riguardano la valorizzazione del contenuto, prima di essere effetti scenici.
Più uso Mac e più mi adopero per tenere le mani sulla tastiera. Per certi flussi di lavoro può sembrare controproducente e forse per uno in particolare lo è davvero: navigare il web. Dalla tastiera si possono dare delle grandi sequenze di tabulatori per spostarsi tra gli elementi della pagina. Se la pagina è ben disegnata, è utile; altrimenti è frustrante e macchinoso. Il più delle volte l’esito è quest’ultimo.
Esco eccezionalmente sul seminato per proporre una presentazione riguardante
il futuro demografico dell’umanità.
Senza giudizi, senza opinioni, senza morali da impartire. Solo fatti abbastanza comprovati e qualche nozione di base per inquadrare correttamente la questione.
La presentazione è leggerissima, non richiede conoscenze particolari, ha respiro globale e così permette a una persona di alzare il proprio livello di informazione eventualmente scardinando preconcetti, frasi fatte, conclusioni facili o, peggio ancora, argomenti che riguardano specificamente l’Italia, quando il tema è evidentemente planetario.
Ammetto che la combinazione tra
Warp come terminale e le sue funzioni di assistenza generativa, su cose semplici porta risultati evidenti.
È successo che, immagino per un pasticcio compiuto in
Homebrew, io abbia aggiornato inavvertitamente
Hugo, il motore del blog, tra l’altro mancando a una promessa fatta a Mimmo che mi aveva offerto supporto in merito e a cui devo le scuse.
Come sempre era notte fonda e tenevo molto a riavere il blog funzionante, dopo che la nuova versione aveva trovato qualche intoppo nella vecchia configurazione. Il problema sembrava di poco conto ma ho provato ugualmente a dare retta a Warp, che mi proponeva di risolvere il problema da solo.
Spero si noti che cerco di contenere la copertura delle ultime su chatbot e LLM. Una risorsa che mi ha aiutato molto è la
Guida per odiatori della bolla della AI del commentatore e critico Ed Zitron.
Il vero contenuto è lontano dalla facciata del titolo, che semplicemente fa il verso a uno schema noto. Non c’è alcun odio, piuttosto il frutto di un lavoro approfondito di ricerca e documentazione giornalistica.
Antefatto: Google ha lavorato incessantemente negli anni per tenere il navigatore sulla propria pagina di ricerca anche dopo che la ricerca è stata effettuata.
La minaccia dei chatbot di rubare ricerche a Google ha accelerato questo trend. Ora Google risponde sempre più spesso con una AI Overwiev che in pratica è la risposta alla ricerca, però fornita da Gemini. (Non la volessimo, potremmo scrivere -ai
in fondo alla ricerca stessa)
Questo blog aderisce a qualsiasi idea di
fare funzionare Doom in qualunque ambito e così festeggia l’ingresso di
una versione di Doom nella ventottesima edizione, in quarant’anni, del concorso di codice C offuscato, a firma di Ilya Kurdyukov.
Il concorso
si è chiuso da poco. A scorrere
l’elenco dei vincitori si possono scoprire gemme interessanti. Suona come paradosso che siano offuscate, ma è un pregio.