Torna la goliardia in università, quella bella di una volta: l’ateneo di Milano Bicocca dedicherà per una intera giornata una sala a un convegno intitolato Roboetica. Il futuro dei diritti delle macchine intelligenti.
Mettere piede in Bicocca è più facile di quanto si pensi (una volta persino io ho fatto supplenza per due ore a un amico docente). L’obiettivo della compagnia di giro che occupa l’agenda è ovvio: farsi vedere, farsi sentire, avvicinare gente importante o vogliosa di spendere, fare networking, cavalcare l’onda, confondere volutamente il situazionismo con la bischerata, accreditarsi come interpreti di un fenomeno nuovo a uso dei boccaloni in cerca di consulenze e corsi da pagare.
Da molto tempo uso NetNewsWire come lettore di feed Rss e sono stato molto lieto di leggere che Brent Simmons, l’autore del programma, è prossimo alla pensione.
Molto lieto perché Simmons per lavoro fa altro e ha sempre dedicato a NetNewsWire il tempo libero. D’ora in poi, riferisce, avrà molto più tempo per lavorarci, oltre che per creare altre app gratis e libere.
Invece che vagare mani dietro la schiena a scrutare cantieri software, il pensionato Simmons promette di fare cose ancora più belle e nuove, al servizio di tutti.
Chissà quante volte è successo; oggi me ne sono accorto.
Pagata una somma qualsiasi in un punto vendita qualunque con Apple Pay, il Pos ha pubblicato il messaggio
TRAN. APPROVATA
Da lì ho iniziato uno sproloquio sufficiente a scriverci sopra un libro e non garantisco che non accadrà. Il succo, il tl:dr;, è questo:
il digitale è nato per consentirci di superare le brutture e l’omologazione cui l’analogico ha costretto la massa, per consentirci di esprimere la nostra individualità in modo unico e di perseguire la bellezza.
Che cosa fai se la tua vocazione è offrire al mondo una soluzione al problema della messaggistica sicura e confidenziale e un produttore di sistemi operativi pretende di salvare senza troppi scrupoli una istantanea ogni tre secondi di ciò che appare sullo schermo?
Succede che Signal come preimpostazione inibisce il funzionamento di Windows Recall, anche agli sprovveduti che hanno lasciato accesa l’astuta funzione di Microsoft.
Speriamo che la gente se ne accorga.
Ero nel mezzo della traduzione pedestre del prezzo di duecentocinquanta grammi di salame nel prezzo al chilo, ottenuto grazie alla moltiplicazione per quattro del prezzo di cui sopra.
Lo facevo in Messaggi.
Ho esplicitato la moltiplicazione e Messaggi ha calcolato da solo il risultato come se lo avessi scritto nel campo testo di Spotlight.
Si noti che Apple Intelligence è saldamente spento sul mio Mac.
Mai me ne ero accorto e, visti i precedenti, mai avrei pensato a una miglioria del genere.
Non ce la posso fare. Il New York Times racconta di come il distretto scolastico di Miami mette a disposizione Gemini per oltre centomila studenti e dodicimila professori.
L’articolo è costellato di buoni propositi. I docenti, l’ultima barriera, ricevono una formazione apposita per insegnare l’uso cosciente e consapevole; in classe si analizzano testi prodotti dal chatbot per capire se e quanto siano affidabili, di valore, esplicativi, convincenti; una riga sì e una no leggiamo di tutte le misure prese perché l’assistente generativo non venga usato per generare ricerche e tesine al posto dello studente pigro e furbetto.
Devo alla gentilezza di Filippo questo resoconto impareggiabile di come Matt Gemmell ha scoperto emacs e di come lo ha adottato dopo avere superato pregiudizi e naturalmente la sua curva di apprendimento. Perché emacs, lo scrive lui, non è per tutti:
Se, comunque, quello che ho descritto suona eccezionale e super interessante, e sei un po’ fuori di testa con problemi di controllo, probabilmente un procrastinatore cronico, magari nel mezzo di qualche problema mentale per via del quale hai bisogno di immergerti in qualcosa di complicato come reazione per evitare il problema, sei esattamente come me.
Periodicamente si parla, qui e altrove, di sistemi e configurazioni possibili per la cosiddetta gestione della conoscenza personale (Pkms, Personal Knowledge Management System).
Vari sono i prodotti, diversi i punti di vista e le esigenze, sempre presenti le controindicazioni perché sembra proprio che, per quanto un prodotto faccia bene, gli manchi sempre qualcosa.
Intanto la tecnologia procede e lo sviluppo del software va avanti. E così si arriva al punto in cui una persona sufficientemente preparata e motivata decide di smettere di usare Obsidian per crearsi un proprio sistema fatto in casa.
C’è del genio in 10000 Drum Machines, anche se non so esattamente dove.
Le drum machine raccolte nel sito non sono affatto diecimila, bensì una dozzina. L’autore è aperto a proposte per aumentare l’offerta.
Per provarle è sufficiente un quarto d’ora (eccezione fatta per la extremely long-term drum machine, dove per sentire il completamento del loop c’è da aspettare un migliaio di anni). Meraviglioso, fuori di testa, inutile, imprevedibile, impossibile da concepire senza una rete.
Chiedo scusa da subito. Questa trattazione del controllo dell’anno bisestile in tre singole istruzioni può essere seguita con profitto solo se in possesso di una discreta esperienza in programmazione.
Nonostante questo, trovo comunque affascinante la discussione dell’ottimizzazione del codice e di come si parta da una implementazione di base molto piatta e generica a un approccio di perfetta precisione.
Avvicinarsi alla programmazione rende ancora, umanamente e professionalmente, nonostante la presunta intelligenza artificiale inizi a provocare licenziamenti.