Credevo che non mi sarebbe più capitato di leggere questo tipo di cose, per lo meno non a questi livelli. Invece,
il New York Times:
Entrambe le parti hanno mostrato le prove a proprio favore mediante un proiettore. I legali di Apple hanno usato un MacBook per scorrere tra le evidenze documentali, confrontandole su uno schermo suddiviso in più parti e zoomando su paragrafi specifici.
Apple è al lavoro sul televisore, vero? Dopotutto l’analista Gene Munster
ci ha costruito sopra la sua carriera degli ultimi anni e la prevede per la seconda metà del 2013
già dall’anno scorso.
Da domani si ritorna a parlare anche un po’ di Mac, perché insomma. Però non si poteva restare indifferenti alla grande novità: iPhone 5 è il telefono intelligente più odiato. Invece Galaxy S4 è quello più amato.
Ipotizziamo per un momento che io abbia una qualche fama di rapper. Tre giorni prima che esca il mio nuovo album, lo concedo in anteprima a chi volesse scaricarne i brani tramite una app.
Apple sta lavorando per ridurre la propria dipendenza da Samsung per la fabbricazione dei prodotti – situazione che avvantaggia Samsung, mettendola in grado di avviare lo scopiazzo con grande anticipo – e ha concludo un accordo con
Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tmsc).
Stefano mi ha messo sulle tracce di un articolo di Melablog dal titolo
iPhone 5, lo smartphone più lento del mercato secondo ‘Which?’.
Una volta si stava su NetMarketShare con un certo timore. Le sue statistiche di traffico web per browser, sistema operativo, mobile, desktop venivano febbrilmente compulsate per essere sicuri che Mac fosse in buona salute, Safari conservasse il proprio posto al sole, Internet Explorer risparmiasse almeno qualche piccola parte del mondo web in cui respirare un po’ di libertà.
Gli sviluppatori della raccomandata Vesper hanno copiato una pagina del libro degli schemi, come dicono gli americani, da Bare Bones. E hanno fatto bene.
Bellissimo l’articolo di Marco Tabini su Macworld.com dedicato alla
tecnologia che sta dietro l’effetto parallasse di iOS 7, su tutti gli schermi per l’autunno, a parafrasare i lanci cinematografici.
Mi scrive – e ringrazio – Stefano:
Avevo ritenuto una buona cosa la app in uscita seppur col cappio dell’abbonamento. Quando ho saputo che non c’è la versione iPad (per motivi politici dico io) ho messo una pietra sopra a Microsoft: è governata da incompetenti.
Il riferimento è a Office 365, che diventa app per iOS ma non tanto, appunto con il vincolo del costoso abbonamento al servizio e senza versione iPad.