Le app dimenticate
Sono quasi caduto dalla sedia a leggere la notizia di un aggiornamento a iBooksPreview: un widget Dashboard, per giunta dedicato a qualcosa di attuale come iBooks.
Sono quasi caduto dalla sedia a leggere la notizia di un aggiornamento a iBooksPreview: un widget Dashboard, per giunta dedicato a qualcosa di attuale come iBooks.
Sempre alle prese con il salvataggio dello stato di lettura di Anteprima, sul mio Mac ancora più erratico di quello che credevo, ho però ricevuto una soddisfazione compilando un noioso modulo che mi hanno spedito in formato Pdf, di quelli con tre pagine di dati sempre uguali da ripetere nell’intento di complicare la vita. Inserito il testo nei campi della prima pagina e copiatolo, Anteprima lo ha incollato al posto giusto nelle pagine successive.
Ringraziamenti a Phil per avermi trasmesso questo tweet di Harry McCracken.
Omaggio a una delle grandi campagne pubblicitarie del secolo scorso nel manifesto di una esposizione, fotografato ieri a Milano.
Uso Skype il meno possibile. Ultimamente un paio di amici legati al mezzo mi hanno coinvolto in chat. Pochi giorni dopo mi serviva un frammento della conversazione. A malincuore riaccendo Skype, che sta tanto bene spento, e sorpresa! Nel log compaiono solo le mie frasi. Non voglio neanche sapere se sia una questione di configurazione. Se ne esiste una che consente questo, l’ha pensata un demente (informatico). Invece uso molto Anteprima, perché leggo tanti Pdf.
Una battuta storica nella politica italiana vuole che, al momento di decidere l’organico della dirigenza Rai, la consuetudine imponga di assumere uno della maggioranza, uno dell’opposizione e uno bravo.
C’è una ragione per cui la freccia che funge da puntatore del mouse è obliqua.
Si scriveva di batterie poco tempo fa. Walt Mossberg è passato dallo stesso argomento – dobbiamo migliorare la coordinazione – su Re/code, durante la recensione del nuovo Galaxy Tab Pro 8.4.
Ci sono miei amici che si sono un po’ stufati delle questioni riguardanti le intercettazioni dell’Nsa – e tutti quanti i servizi segreti di qualsiasi Paese, si parla degli americani sono perché fanno moda – così come della disinvoltura di Google sulla tutela della privacy personale e qui e là. Anche perché lavorano con privati e aziende a un livello che impone la sicurezza di comunicazioni riservate.
È un periodo di grandi spostamenti. Mi trovo a Malpensa a collegarmi al Wi-Fi dell’aeroporto, amministrato da ViaMilano. Mi scordo di essermi già registrato e reinserisco la mail già usata. Il messaggio di errore che appare è…