Il mondo ha titolato sulla caduta del mito del garage dove sarebbe nata Apple, grazie a una intervista a Steve Wozniak su Bloomberg.
Il garage è un po’ un mito. Non ci abbiamo fatto progettazione, breadboarding [cablaggio di schede per circuiti stampati], pianificazione di prodotto. Non ci abbiamo fatto produzione. Il garage non aveva questo grande scopo, tranne che potevamo sentirlo come casa. Non avevamo soldi. Quando non hai soldi devi lavorare fuori da casa.
O meglio, con venti euro. Geniale l’
articolo di Damon Darlin sul New York Times sulla vera rivoluzione di
Apple Pay, che non si preoccupa di eliminare la carta di credito; bensì il portafogli.
Cose già dette che non devo stancarmi di ripetere, specie se vengono pronunciate da personaggi di qualche rilievo come Joe Kelly, responsabile delle relazioni di Huawei con i media internazionali.
Dopo la rivelazione-shock del mio stato di
azionista Apple, vuoto il sacco per intero: ho accettato di entrare nel Comitato Tecnico Scientifico di
LibreItalia, il punto di riferimento per gli utenti italiani di LibreOffice.
Negli anni, l’accusa più ridicola di quelle che ho ricevuto è sempre rimasta quella di essere al soldo di Apple. Negli anni novanta ho effettivamente lavorato qualche anno per il reparto marketing e comunicazione; da libero professionista, traducendo in italiano comunicati stampa e documenti vari.
I giochi per bambini che si ispirano al mondo degli adulti sono di due tipi: quelli che fanno il verso agli oggetti dei grandi (tipo il finto cellulare con i tasti che suonano oppure la spada laser di Guerre Stellari) e quelli propedeutici a un uso più serio o a una professione (il proverbiale piccolo chimico).
Se non fosse abbastanza la monumentale
recensione di Yosemite, ad Ars Technica hanno prodotto anche una
guida per utenti evoluti a OS X Server e non contenti hanno completato il programma con la recensione delle nuove versioni di Keynote, Numbers e Pages.
Vorrei avere abbastanza tempo e doti tecniche da portare
Freeciv per Mac a livello degli altri sistemi operativi, ossia con un semplice installatore binario da doppio clic. Attualmente c’è da seguire una
procedura non garantita e fastidiosa.
Un’imbeccata di iruben mi ha portato a scoprire
GeoGebra, un software matematico multipiattaforma che gira ovunque (anche su
Mac e
iPad) e fa studiare non solo la matematica, ma anche la geometria, l’algebra e un sacco di altre cose con una facilità e un coinvolgimento che onestamente non ricordo di avere visto altrove.
Ricevo da Fabio e pubblico, a memento continuo e imperituro.
Roma, 23 novembre 2014, ore 13:45, autobus 62 direzione largo Pugliese, monitor informativo Atac.
img ![autobus a Roma](/images/rome.jpg 600 “autobus a Roma”)