Per quanto John D. Cook sia un matematico più che esperto, in termini di humor e nonsense ha molto da imparare.
Peccato, perché la sua modesta proposta per risolvere il problema dei secondi bisestili attinge perfettamente al repertorio classico (lo scrittore Jonathan Swift è stato il primo a formulare una modesta proposta, nel suo caso per risolvere – in modo provocatorio e paradossale – il problema della sovrappopolazione) ma viene presentata maluccio e alla fine del post cala come un deus ex machina, a smorzare qualsiasi ambizione di climax.
Il contenuto di tecnologia del Natale può fungere da cartina di tornasole per discorsi sociologici più ampi, o semplicemente per capire fino a che punto possono essere disfunzionali le famiglie più allargate.
Il mio Natale 2024 è stato a bassa tecnologia, riferito agli accessori. Ho ricevuto una ring light (una lampada Led ad anello, per selfie così come – il mio uso – per la videoconferenza) e un alimentatore portatile.
Disimpegno e leggerezza. Quelli di Typogram hanno messo in piedi CodingFont, uno scontro a eliminazione diretta per stabilire quale sia il nostro font monospaziato di maggiore gradimento.
Ogni volta che si entra sulla pagina, viene automaticamente formato un tabellone di scontri diretti tra font monospaziati open source. Compaiono fianco a fianco gli esempi visivi dei due font che si affrontano e sta a noi decretare quale sia il vincitore. Che combatterà contro un altro vincente da un confronto successivo.
Non c’è altro da dire.
Da domani si parla di cose allegre o disimpegnate, o allegre e disimpegnate, si parla di festa. Prima però mi tolgo un sassolino.
In quel poco di Facebook che mi tocca frequentare per lavoro è un attimo trovare materiale finto fotografico creato a mezzo chatbot. Nessuna sorpresa, niente che non sia già stato visto e previsto e stravisto.
Nonostante questo, c’è un thread che mi suscita un fastidio profondo. Il testo racconta le cose fondamentali sul festival di Woodstock del millenovecentosessantanove ed è del tutto prevedibile, copiato da Wikipedia se non generato dal chatbot.
Oggi ho sentito l’ennesimo benpensante lamentarsi dei telefonini che rincoglioniscono le persone e in particolare i giovani e andrebbero messi fuorilegge, come le droghe.
Oggi ho trovato su The Corelatus Blog e su Telephone World due analisi indipendenti e parallele di che cosa significhino i toni telefonici presenti alla fine del brano Young Lust presente nell’album The Wall dei Pink Floyd, anno millenovecentosettantanove.
Il fatto è che questi aggeggi con dentro un microprocessore e deciliardi di transistor hanno questa maledetta e insopprimibile tendenza a fare quello che gli diciamo noi di fare, con il software che gli diciamo noi di usare (quindi, in pratica, mediante l’obbedienza ai nostri comandi).
Riuscirà Apple Silicon a diventare piattaforma attrattiva per il gaming? È una di quelle domande sempiterne che suscitano dibattiti della stessa durata, di livello inversamente proporzionale alla durata stessa.
Una cosa banale banale che si può fare è guardare ai venti migliori videogiochi del 2024 secondo Ars Technica e guardare come è posizionato Mac. Attenzione, perché i migliori giochi non sono necessariamente AAA con grafiche iperuraniche.
La classifica è questa:
Vivo e lavoro più soddisfatto da Pixelmator Pro e famiglia e finora la sua acquisizione da parte di Apple non ha cambiato alcunché.
Se però dovesse accadere qualcosa, avrei un piano A per sapere dove andare: Acorn. Che incidentalmente, mentre scrivo, è in sconto a venti dollari invece dei trenta consueti.
Grafica interamente in Metal, varie opzioni di machine learning per fare cose che oggi do per scontate, interfaccia curata e Mac.
Ma ha senso prendere dischi veloci per fare i backup Time Machine?
La mia risposta ignorante è sempre stata che la velocità, nel campo del backup, è un problema del tutto relativo. Sai che Mac lavora e sai che quando ha finito c’è un backup a disposizione. Finito.
Un bell’articolo di The Eclectic Light Company getta una luce inaspettata sulla questione, tira una conclusione interessante e mi toglie dall’ignoranza.
Cose da sapere in partenza: i primi backup con Time Machine sono molto più veloci di quelli successivi, perché a un certo punto il sistema inizia a limitare la frequenza di trasmissione dei dati.
Adoro Dr. Drang. Specie quando si rende conto che il suo ultimo post, pieno di equazioni, mostra errori quando guardato da un telefono.
Così si mette a caccia del problema. Alla fine scopre che succede in Mobile Safari, ma non ancora perché.
Pensa che ti ripensa, ecco la soluzione: c’è un numero nell’equazione che, per Mobile Safari, sembra un numero di telefono. Siccome ci hanno promesso il web semantico tanto tempo fa ma la disillusione su questa promessa è seconda solo all’intelligenza artificiale, a Mobile Safari poco importa che il numero si trovi dentro un’equazione: se pare un numero di telefono, è un numero di telefono.