Non riesco a convincere un’azienda di trenta persone a evitarsi lo spreco di Office.
In compenso lo Stato federale tedesco di Schleswig-Holstein adotta Linux, LibreOffice e il software open source su trentamila computer dell’ammininistrazione locale.
La decisione è avvenuta a seguito di un programma pilota condotto con successo e impatta su tre milioni di cittadini tedeschi, non esattamente un affare di nicchia.
I governanti parlano di primo passo verso la sovranità digitale e hanno rilasciato questa dichiarazione sulle motivazioni:
Qualcuno conoscerà la storia del ragazzo giovane e dinamico che, alle prese con uno schermo pieno di finestre di terminale e un problema abbastanza complicato da richiedere tutta la possibile concentrazione, a un certo punto effettua per errore un rsync tra una porzione imprecisata della cartella Inizio e il nulla.
Il ragazzo, dentro naturalmente, sono io e la storia data alla sera, guarda un po’, del primo di aprile.
A un certo punto ho cominciato ad accorgermi che alcuni programmi si avviavano e pensavano di essere su un nuovo Mac.
Ci arrabattiamo in mille piccole cose – per scaramanzia non parlerò per esempio di quella funzione visibile in fondo a questo post – da piccoli umani, quando tutto quello che ognuno dovrebbe chiedere a sé stesso di fare è incollarsi al sito della NASA sulle eclissi, usare questi giorni per meravigliarsi con il cervello e poi, al momento giusto, meravigliarsi con gli occhi.
Fanno chiaramente eccezione gli amici e le amiche che ci leggono o ci leggeranno nei prossimi giorni da Texas, Tennessee e compagnia.
Mancia competente a chi risolve il mistero del mancato funzionamento dei commenti.
Il sistema, detto in modo semplice ma sono pronto a espandere la spiegazione al livello di dettaglio desiderato, manda i commenti al web server del sito (nginx), il quale li inoltra verso una app che li memorizza in una cartella dedicata.
Tutto funziona in locale e tutto ha funzionato per una sera anche sullo hosting del sito. Dal giorno dopo non c’è stato verso.
Quale miglior pesce d’aprile? I commenti funzionano.
Ci sono affinamenti da eseguire e bug da chiudere. Per esempio, dopo avere pubblicato un commento, meglio non premere di nuovo il pulsante di pubblicazione, perché pubblica di nuovo lo stesso commento…
Tuttavia, il meccanismo funziona. Questo post e tutti gli altri possono essere commentati. I commenti restano.
Restano anche tutti gli altri canali per sentirsi.
Siamo passati tutti dalle medie a farci dire che Pasqua significa passaggio, no?
Il numero di aprile di Scientific American dedica grande spazio ai temi dell’intelligenza artificiale, compreso un articolo intitolato Costruire macchine intelligenti ci aiuta a imparare come funziona il cervello, dedicato alla ricerca per arrivare a vere intelligenze artificiali, confrontabili con quelle umane.
Si legge che viene dedicata molta attenzione alla coscienza e a una nuova teoria detta global workspace theory, Gwt, secondo la quale
la coscienza sta al cervello come uno staff meeting sta a una società: un posto dove i moduli al lavoro possono condividere informazioni e chiedere aiuto.
Le cattive notizie sono che provare a usare i commenti genera sempre un errore 404.
Le buone sono che abbiamo ridotto di molto, sempre in teoria, i punti potenziali di errore e i motivi possibili del mancato funzionamento, in partenza mostruosamente numerosi, ora sono molti ma molti meno.
Saltano fuori anche ingenuità che all’inizio non si considerano nemmeno. Controllando e ricontrollando, salta fuori che uno dei problemi potrebbe essere la mia pretesa di fare girare un eseguibile Arm su una macchina virtuale con Cpu x86_64.
Non è esattamente una soddisfazione, ma è un piccolo passo avanti. Ora, se si tenta di commentare un post, appare un messaggio di errore 404 da parte di nginx.
nginx è il software di server web usato per pubblicare il sito una volta generato il blog.
Apparentemente abbiamo impostato in modo corretto la base del funzionamento di comma, il motore dei commenti, ma qualcosa non va nel dialogo tra i pezzi del sistema.
Mi sono reso conto che ogni tanto dedico qualche minuto ai social anche oltre le questioni di lavoro. Alla fine il tempo cumulato nella giornata potrebbe anche valere una mezz’ora.
A volte serve a staccare tra un lavoro e l’altro, oppure a recuperare la concentrazione dopo una pausa, o ancora se c’è una breve attesa che non vale la pena di colmare con l’impostazione di altro lavoro.
I social hanno una loro utilità.
In teoria, dopo il lavoro di preparazione del frontend, anche il backend dei commenti potrebbe essere funzionante sulla macchina virtuale che pubblica il blog.
Chi abbia pazienza e voglia di sopportare eventuali delusioni è invitato a provare a inserire commenti e vedere come va. Grazie di cuore da subito!
Perché non te lo fai tu?
Perché al momento lavoro vicino al mio limite di complessità gestibile. Per stasera sono in riserva con le risorse di concentrazione e comunque domani eseguirò prove ed eventuale debug.