Voglio, non posso, comando-D
So per certo che il 9 agosto non sarò in grado di trovarmi a Santa Clara e so per certo che, se l’agenda fosse libera, ci andrei come all’ appuntamento tecnologico più importante dell’anno (per me).
So per certo che il 9 agosto non sarò in grado di trovarmi a Santa Clara e so per certo che, se l’agenda fosse libera, ci andrei come all’ appuntamento tecnologico più importante dell’anno (per me).
Le storie delle persone protagoniste della recente raffica di video pubblicitari di Apple sono storie speciali, che riguardano un numero di utilizzatori piccolo anche se sempre troppo grande.
La stragrande maggioranza delle persone acquista un iPhone per ragioni diverse da quelle mostrate nei video. Eppure sui video stessi vengono investiti soldi e competenze evidentemente di massimo livello.
È una cosa alla portata – culturale – di poche aziende. Dove certamente si guarda alle vendite, ma come conseguenza dell’aver fatto la cosa giusta. Vendite come effetto prima che come obiettivo.
Ricevo, ringrazio e redigo da Eugenio.
Ti inoltro questa mail, riguardante uno studio a cui sto partecipando semplicemente condividendo i dati rilevati dalla app Cardiogram e watch.
Sappiamo già che iPhone supera Android in prestazioni seppure tramite specifiche hardware quantitativamente inferiori, ma questo vale poco contro un so-tutto o un geneticamente convinto.
Troppo facile la retorica su Steve Jobs o la nostalgia. Più impegnativo riconoscere il valore autentico del suo lascito.
L’Istituto Fraunhofer, che ha creato il formato di audio compresso Mp3, ha annunciato ufficialmente la fine del supporto al formato stesso.
Una giornata così, iniziata con gente che si impegna a mettere l’apostrofo sbagliato (persino peggio di quelli che usano l’apice).
Ricevo, ringrazio e redigo la mail di Stefano:
Ti giro questa simpatica location in un Mall a Nashville, patria della musica country. Sopra il Male Oscuro, sotto Apple. Da notare dove stanno le anime.
Il Male Oscuro non è così tentatore come lo descrivono.
Dopo avere parlato di cultura dell’iterazione del prodotto e di segretezza, mi chiedo ancora una volta se la Apple senza Steve Jobs stia mettendo in pratica in modo intelligente gli insegnamenti del fondatore. Questa volta, riguardo alla soddisfazione del cliente.
Si è visto come l’attenzione serrata di Steve Jobs alla segretezza sia un tratto comune anche per la Apple dove lui non lavora più. Ci sono altri tratti che sono rimasti inalterati, pur trasformandosi e maturando, diversi dall’imitazione acefala?