Chi usa Apple è un fanatico privo di obiettività mentre chi usa altro invece è un genio della valutazione imparziale, lo sappiamo bene.
Ne è ennesima dimostrazione l’articolo
Il rifiuto di Apple di supportare le Progressive Web Apps va a serio detrimento del futuro del web appena comparso su Medium.
(Le Progressive Web App si basano su uno strato di JavaScript che permette funzioni simili a quelle delle app classiche, come notifiche e funzionamento offline).
Spunti per l’automazione delle operazioni su Mac possono nascere ovunque, per esempio dall’articolo di Kirk McElhearn che spiega come
applicare rapidamente una o più modifiche dello stesso tipo a un gruppo di immagini dentro Foto.
Se John Gruber dedica una pagina di Daring Fireball all’
inutilità di chiudere sistematicamente in modo forzato le app su iOS, nel 2017, vuol dire che c’è un’emergenza sociale o qualcosa di simile.
Che bella l’operazione di Fabrizio Venerandi: prendere un vecchio gioco digitato pazientemente per il Basic di Apple ][ e riadattarlo in JavaScript a una
qualsiasi finestra del browser.
Il ciclo delle notizie, come lo chiamano in Usa, è davvero in sofferenza e l’estate aguzza gli ingegni di chi deve riempire di pubblicità a basso valore pagine web di valore ancora inferiore.
Ne è portavoce The Verge, con un articolo surreale su
come dovrebbe diventare lo smartwatch per sopravvivere.
La tesi è infatti che il concetto non funzioni e che la sua evoluzione debba essere l‘integrazione della tecnologia dentro il cinturino, che possa essere applicato a orologi convenzionali o ibridi, un po’ analogici un po’ digitali.
Rimane vivo il dibattito sulla capacità di iPad di sostituire il computer, tenendo presente che siamo vicini a quello sulla capacità del computer di sostituire iPad; Tuttavia Motley Fool alza con decisione l’asticella della sofisticazione dell’argomento.
Non è da tutti osare proporsi con un pezzo intitolato
Non comprerò il nuovo iPad Pro articolato su ben due argomenti:
- Quello del 2018 potrebbe essere più bello.
- Lo uso poco.
Come livello siamo a Jannacci: vengo anch’io! No, tu no.
Leggo che Windows Phone avrebbe costituito lo
0,1 percento dei sistemi da tasca venduti nel primo trimestre dell’anno. Insomma è nullificato, solo che per cortesia lo si tratta ancora da pari. (No, non
supererà iPhone entro il 2015).
È un periodo di mio scarso interesse per il software Mac. BBEdit copre le mie esigenze professionali e non vedo programmi così dirompenti da convincermi a cambiare abitudini in altri campi.
L’amico Akko mi fa sapere di aspettare da due settimane una risposta alla email che riporto di seguito:
Buongiorno, leggo che avete “sfornato” da poco la prima classe di graduati della Apple Academy. Noi saremmo interessati a ingaggiarne uno, per ora per un lavoro che impegnerà circa sei mesi e potenzialmente per una assunzione a tempo indeterminato alla fine. Come faccio a far pervenire ai ragazzi una proposta?
La email è stata spedita il 5 luglio all’indirizzo
developeracademy@unina.it, che appunto corrisponde alla
Apple Academy.
I sempre più benemeriti di Archive.org hanno aggiunto un nuovo emulatore dei tempi andati alla loro crescente raccolta: non hanno solo un Mac, ma addirittura
HyperCard, usabile come fosse il 1987, dentro un comune browser.
Sostengo che l’esperienza vada assolutamente compiuta dato che HyperCard è stato un pezzo di software straordinario e geniale.
Ma non scriverò in anticipo sui tempi perché, quando i tempi sono arrivati, era rimasto indietro, spettacolare per la sua epoca ma di poco aiuto andando avanti.