Da iPad apro con Pages un documento presente su iCloud e condiviso con un amico. Applico il tracciamento delle modifiche, così che l’amico possa verificare più tardi il complesso delle variazioni che ho inserito.
Solo che l’amico non riesce ad accedere: il suo Pages gli spiega che prima devo spegnere io il tracking, altrimenti può solo guardare il documento senza modificarlo.
Spengo il tracking, per sentirmi dire che devo approvare o rigettare in blocco tutte le modifiche.
Il notiziario Bbc a Zagabria mostra in sottopancia la notizia che Carl Icahn ha venduto le proprie azioni Apple. Ovviamente Bbc (ma anche il
Los Angeles Times) usa il verbo dumped, buttate, perché così la notizia sembra più drammatica.
Zagabria è città placida e moderatamente tranquilla. Il traffico delle ore di punta è pesante; per il resto l’atmosfera è rilassata e la zona pedonale del centro è costellata da grandi pub all’aperto che già alle cinque del venerdì raccolgono grandi folle. In una piazza si esibivano sempre all’aperto le bambine di una scuola di danza moderna.
Dimostrazione: un attimo dopo essermi seduto sul volo per Monaco e un attimo prima di entrare in modalità solo aereo, su watch è apparso un messaggio: la app di Lufthansa, onore al merito, mi ha notificato il gate della coincidenza che a Monaco mi aspetta.
Apple avrebbe venduto nel primo anno di watch
un numero doppio di unità rispetto al primo anno di iPhone, dodici milioni contro sei.
A seguito dell’articolo di ieri sulle
qualità del colore come viene amministrato dai nuovi iPad Pro, Fëarandil ha formulato un commento molto interessante che mi permetto di citare.
Già che ieri puntavo a un
articolo interessante per i suoi grafici, oggi concedo il bis dopo avere letto
Guardare al futuro sul blog di The Iconfactory.
Da dopodomani sera inizieranno le profezie lugubri sul futuro di Apple per il fatto che per la prima volta si noterà un declino anno su anno delle vendite di iPhone.
Posso essere fuori dal mondo, vivere in una bolla, ignorare la realtà. Accetto qualsiasi critica.
Bellissimo articolo di Jean-Louis Gassée sulle tre epoche di Apple, in occasione dei già menzionati quarant’anni dell’azienda.
Apple 1.0 fu un periodo turbolento: l’ascesa di Apple ][ la sconfitta contro Ibm e Microsoft; speranze e dolori con Macintosh; Jobs messo alla porta, con una successione di amministratori delegati “professionali” e finanze in progressivo deterioramento.
Apple 2.0 iniziò a fine 1996, quando Jobs portò a termine quella che si rivelò una acquisizione inversa di Apple.