In punta di Safari
Il post sull’anniversario di Safari ha suscitato vari commenti, compresi quelli di mkdir a proposito dei quali intendo chiarire il mio pensiero.
Il post sull’anniversario di Safari ha suscitato vari commenti, compresi quelli di mkdir a proposito dei quali intendo chiarire il mio pensiero.
Horace Dediu riassume lo stato dell’economia di iOS.
Immagini gentilmente e deliziosamente fornite da Claudio che così chiosa:
Pitti Uomo - Stazione Leopolda - Firenze, allestimento sfilata Woolmark
Tanto per inquadrare l’ambiente…
Tre Mac su tre portatili non è male.
Ripenso ai moduli anagrafici bovinamente compilati a mano in stampatello con penna biro al momento dell’allargamento della famiglia, quando inquadro con iPad un codice numerico di trenta cifre e lui automaticamente lo legge dando corso alla pratica.
Proprio un oggi di quindici anni fa nasceva Safari. L’età in cui si scoprono il mondo e anche la voglia di cambiarlo, nella quale le posizioni costituite e il si è sempre fatto così appaiono insopportabilmente datati.
Safari è un adolescente che i suoi sogni li ha realizzati. Ha demolito lo stato delle cose precedente e dato vita a una epoca di apertura e progresso continuo. Qualsiasi modifica viene apportata a Safari non deve compromettere la velocità di base del motore; che differenza da prima, quando le modifiche servivano a emarginare i browser diversi da quello orwelliano.
Su Fortune appare una analisi quasi enciclopedica dello stato della nazione Apple relativamente al design.
Mentre l’inizio è di quelli apocalittici, sempre in bilico su un possibile disastro imminente che poi non arriva, lo svolgimento è molto più interessante, con una vera disamina di come stiano andando le cose e di come andassero prima.
La grande verità che emerge è Apple rarely gets it right first, raramente ci azzecca al primo colpo. Questione di iterare e di saper individuare un percorso di crescita sensato, while adding more, and more powerful, features, intanto che si aggiungono più funzioni e più potenti.
Ogni tanto Apple lavora al suo meglio e una di queste occasioni consiste nella nota di supporto riguardante le falle di sicurezza Meltdown e Spectre.
Ci sono la giusta parte di tecnica e chiarezza, nella giusta lunghezza. È chiara la parte teorica al pari delle conseguenze pratiche.
Per avere più tecnica, al prezzo della chiarezza, Ars Technica.
Per avere più chiarezza, con meno tecnica, Misterakko su Quora.
Da ricordare: non è questione di sistemi operativi o, fino a un certo punto, di hardware (anche se watch è immune). Sono attacchi basati sui sistemi moderni usati per spingere al massimo le possibilità dei processori, i quali tendono a usare le stesse tecniche indipendentemente da chi li fabbrica.
Mi gioco subito il momento annuale di autoincensamento, per avere scritto a giugno quello che The Old Gray Lady ha scoperto a dicembre: certe app contengono software che, sia pure senza analizzare il parlato, riescono a identificare via audio parte del contesto in cui vengono usate, a scopo di profilazione pubblicitaria.
Disturba più che altro la presenza di app per bambini, i quali d’altronde non avevano bisogno di attendere le app per essere appetiti dagli inserzionisti.
Ho avuto la grande fortuna di entrare per seconda volta in una sala parto come migliore attore non protagonista.
Cerchiamo di cominciare l’anno in maniera ordinata, con le informazioni a posto e possibilmente con le informazioni vere.