La festa del backup
Apparentemente Degoo offre uno sconto del 95 percento su due terabyte di spazio backup per la vita.
Apparentemente Degoo offre uno sconto del 95 percento su due terabyte di spazio backup per la vita.
E quando ho scritto degli aggiornamenti troppo aggressivi a Windows 10 sono stato pure criticato.
Mesi fa vari professionisti hanno indicato Surface Studio come un esempio dell’innovazione che Apple avrebbe dovuto portare nei computer desktop e invece niente. Oggi leggo che le vendite di tutta la linea Surface sono in netto declino. Non è che partissero da volumi di vendita stellari. L’articolo (di Ars Technica, mica tifosi obnubilati) getta ombre sulla volontà di Microsoft di continuare a investire sulla gamma, ricorda la triste fine che ha fatto il business acquistato da Nokia e oggi praticamente azzerato, cita varie mancanze che affliggono Surface dalla nascita a partire da processori insufficienti, connettori arretrati, specifiche non all’altezza della concorrenza.
Apple News fa guadagnare traffico e abbonamenti a The Telegraph.
Bene a protestare per i cambiamenti alla tastiera virtuale di Numbers per iOS. È arrivato presto un aggiornamento, se non a sistemare, almeno a mitigare i problemi.
Parto con questo tweet, che peraltro potrebbe tranquillamente chiudere il post.
Due visite a Tempo dei Libri 2017, prima edizione di sempre, a Fiera Milano Rho.
Apple ha senso di esistere quando cambia le regole del gioco e, nel bene o nel male, improvvisamente si gioca una partita nuova in modo inedito. Quando si limita ad accomodare il senso comune, il pensiero collettivo, a fare come fanno tutti, è uno spreco. Di aziende conformiste e conformate è pieno il mondo.
Ho ricevuto da Paoloo tutto quanto segue, che pubblico con gratitudine e ammirazione per quanto ha saputo fare. Il funzionamento della faccenda è responsabilità sua. Così come il merito, quandunque la faccenda suddetta fosse di utilità effettiva.
Per la prima volta la foto di copertina della rivista Bon Appétit è stata scattata con un iPhone. Certo, non è come scattare con una vera macchina fotografica. Nell’opinione di Alex Grossman, che dopotutto fa solo il direttore creativo per l’editore Condé-Nast, gli scatti presi da iPhone – specialmente quando si va in stampa invece che restare in digitale – non sono completamente confrontabili con una Dslr [Digital Single-Lens Reflex] da 25 mila dollari.