A pranzo per intervistare fondatore e Chief Technical Officer di un gruppo milanese immerso nella tecnologia fino alla punta dei capelli, con clienti come Unione Europea ed emittenti televisive internazionali. Ho il registratore acceso e lui lo sa. A un certo punto dice:
L’automazione su Windows è come la programmazione del televisore. Il televisore lo stai a guardare.
Detto da uno che lavora quotidianamente all’automazione profonda della sua azienda e vende il servizio a quelle altrui.
Apple ha intrapreso azioni per arrivare a un Apple Store di qualità dal punto di vista editoriale e popolato il più possibile da app sane.
Quello che non può fare è chiedere a tutti gli sviluppatori di seguire l’ esempio di Halide e usare ingegno e capacità per arrivare a contenere la dimensione delle app.
Compressione delle immagini, rinuncia al codice superfluo e alle librerie ridondanti, cura del processo di build via Xcode: questo e altro tagliano drasticamente – se si è bravi – l’ingombro delle app.
Ho preferito stare lontano dal decimo anniversario di iPhone per evitare l’eccesso di melassa e l’effetto nostalgia, comprensibile ma un tantino sovraccaricato. L’unico che vale la pena di citare è
John Gruber su Daring Fireball:
Nessun prodotto è paragonabile a iPhone in termini di impatto sociale o finanziario nell’era del computing. Pochi prodotti sono paragonabili nella storia del mondo. Potremmo non vedere mai più qualcosa d’altro confrontabile, da Apple o da chiunque altro.
L’inarrivabile
Enrico Colombini mi ha scritto a proposito di
Locusta Temporis dopo avere letto
il mio recente post sui giochi Choose Your Own Adventure.
Questo è Paolo Attivissimo che spara il titolone: Apple ha usato gli utenti come cavie di nascosto.
(Momento di riflessione sulle leggerissime differenze tra le cavie di laboratorio e un miliardo di utenti iOS che si avvantaggiano di un iPhone o un iPad).
Questo è Paolo Attivissimo giorni dopo, in un commentino che nessuno vedrà mai, sepolto in un becerume melmoso di frustrati e dove pur emergono poche eccezioni isolate e coraggiose:
Neanche un mese dopo Wwdc si iniziano a vedere in rete numerosi esempi di realtà aumentata in ambito iOS.
9to5Mac ha messo insieme una raccolta di filmati veramente da vedere.
The Verge, sospettabile di tutto tranne che di tifo o collusioni con Apple, titola La realtà aumentata di Apple è più vicina alla realtà di quella di Google e scrive:
Apple è ben lungi dal potersi vantare di avere inventato la realtà aumentata (AR), ma il suo nuovo ARkit in iOS 11 sta già dando segnali che suggeriscono come l’azienda potrebbe portare l’AR nell’uso comune meglio e più rapidamente di chiunque altro.
Mi rifiuto di entrare nel merito del disegno di legge 2484, quello presentato dai più noti media italiani come anti-Apple o quello che potrebbe mettere al bando iPhone in Italia. Basta leggerlo. Anche se informarsi è fuori moda.
Noto invece lo stato veramente dimesso della nostra informazione. Poche ore dopo l’intemerata del Corriere (solo come esempio, una rassegna stampa sarebbe impietosa), Apple Insider spiega come stanno le cose. Apple Insider! Dall’America.
Quasi in contemporanea con il solstizio, è uscito Angband 4.1.0, con una montagna di aggiustamenti e pulizie a codice, interfaccia e dinamiche di gioco.
L’identità però resta la stessa: arrivare vivo abbastanza in fondo da uccidere Morgoth, magari trovando per strada l’Unico Anello. La morte è per sempre, un personaggio morto può solo ricominciare da zero. Morire per distrazione o arroganza è fin troppo facile e frustrante, bisogna essere prudenti e calcolatori.
Grazie a Stefano per la sua email, qui in grassetto all’inizio e alla fine.
Ero in conference call con un amico in Italia che gestisce una azienda di sviluppo sistemi Enterprise Resource Planning mediante un tool che gira solo su Windows.
Noi li chiamavamo librogame e gli americani Choose Your Own Adventure, scegli la tua avventura, ma le differenze finiscono qui. Sono nati assieme alle avventure testuali per computer, cronologicamente, quando la carta poteva ancora rappresentare una alternativa valida.