Che bella l’operazione di Fabrizio Venerandi: prendere un vecchio gioco digitato pazientemente per il Basic di Apple ][ e riadattarlo in JavaScript a una qualsiasi finestra del browser .
Non sono capace di esprimere il portato culturale, storico, intellettuale e passionale di quello che ha fatto in forma più sintetica di quella usata da lui, ergo gli passo la parola:
La cosa affascinante di questa cover, è quella del tramandare in qualche modo una idea di codice nata e conservata per cinquant’anni. Pensare al codice non come a qualcosa di strutturale e meccanico, ma come a un codex, un impianto di intelligenza pari a un sonetto, una poesia.
Era già un codice, di altro tipo, quello di Hammurabi .
Ecco. Bene la nostalgia per HyperCard , così come quella per Apple Basic. Poi, però, se ha significato qualcosa, accetti una sfida analoga a quella di trent’anni fa e magari, nei ritagli, lo rifai in Swift, in Html, in Python. Rendi attuale quella storia che hai vissuto e che merita di essere trasmessa in forma diversa da quella del sarcofago e del come eravamo, tanto romantico quando noioso.
Non sto neanche a parlare della scuola, dove un esercizio del genere è logica, pensiero computazionale, aritmetica, programmazione e persino storia contemporanea (perché a questi bambini e ragazzi qualcuno dovrà pure dirlo, come è nato tutto ciò).
Già di notte ho da fare di mio, e ora mi tocca pure finire Hamurabi.