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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

16 lug 2020

Economia domestica

Il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato la decisione della Commissione Europea che chiedeva ad Apple di pagare tredici miliardi di euro al fisco irlandese. Denaro che secondo l’Irlanda non è dovuto. Per il Corriere della Sera, sono tasse con lo sconto e vabbè, anche sui giornalisti oggi si risparmia di brutto.

John Gruber ha riassunto un articolo del più serio (nella circostanza) Wall Street Journal e ha commentato in modo sintetico e definitivo.

15 lug 2020

Una jam session di Apple Lovers

Si conosce la mia refratterietà agli amarcord e alle rievocazioni. Però Blue Bottazzi è stato squisito nel farmi avere una copia di Apple Lovers - Il futuro non è mai come te lo saresti aspettato e il minimo era leggerlo.

L’ho fatto con gusto. Come amarcord è ben fatto. La raccolta di testimonianze è complessivamente notevole e gradevole nel risultato.

Dopo essermi girato nel letto più a lungo del previsto – ecco perché pubblico ora – ho preso un impegno con me stesso di non fare annotazioni personali in quanto quasi tutti gli autori – a parte Carolina, la figlia di Blue – sono, lato mio, miei amici. Qualcuno di loro avrà da ridire; forse non ci siamo mai visti e ci siamo solo scritti, o non ci vediamo da anni, oppure la pensiamo diversamente, metti che non sappia scrivere benissimo, può darsi che abbiamo interagito solo per un momento in cent’anni, non mi interessa. Per l’esperienza che ho di loro, sono amici.

14 lug 2020

Standard di disfatto

Scrivevo tempo fa di come iPhone e iPad avessero messo la Microsoft di Steve Ballmer fuori posto che offrisse o meno Office per iPad.

Jean-Louis Gassée spiega su Monday Note come il passaggio ai processori Arm potrebbe provocare un terremoto per tutto il mercato, nonostante Mac sia meno del dieci percento dei computer venduti.

Se infatti Apple crea portatili molto competitivi per prestazioni e consumi, Microsoft sarà forzata a migliorare Windows per Arm e la linea Surface. L’alternativa sarebbe arrendersi ad Apple e chiaramente non può essere fatto.

13 lug 2020

Universal Quinquinary

La gggente è cresciuta convinta sotto sotto che la seconda parte di Universal Binary sia, certo, il riferimento a binario come sinonimo di eseguibile, ma anche il supporto per due piattaforme diverse di hardware e software.

Una nota di lettura davvero veloce mostra invece che Apple rende possibile, in linea di principio, eseguibili funzionanti in modo nativo su cinque piattaforme: PowerPC 32 bit, PowerPC 64 bit, Intel 32 bit, Intel 64 bit, Arm 64 bit.

12 lug 2020

La terza via

Per installare una app su iOS, la si scarica da App Store.

C’è anche un secondo sistema: quando le aziende vogliono impiantare programmi propri sugli iPhone aziendali senza dover passare da Apple Store, installano sugli apparecchi un certificato che lo consente. Fuori dalle aziende, il sistema presenta grossi rischi di sicurezza ed è totalmente sconsigliato, con l’eccezione di Fontcase.

C’è un terzo sistema. Siccome gli sviluppatori vogliono poter collaudare le loro app sui propri apparecchi prima di mandarle ad Apple Store, le possono installare tramite Xcode, il sistema di sviluppo di Apple per Mac.

11 lug 2020

Adesso acceso, adesso spento

Un ripassino di UI – User Interface, interfaccia utente – a beneficio di chi ci lavora con la scioltezza di un carpentiere in oreficeria.

Parliamo di un tema semplice: le videoconferenze e i pulsanti per abilitare o escludere microfono e videocamera.

Un interruttore della luce ha due posizioni. Al posto di avere una scritta ON e una scritta OFF c’è ovviamente il feedback visivo, luce accesa o spenta. Nondimeno, un non vedente può sapere se la stanza è illuminata mediante il tatto che rileva la posizione dell’interruttore.

10 lug 2020

Il calendario casual

Quasi mai trovo veramente degna della fatica una app destinata a sostituire qualcosa della dotazione standard di iOS (il contrario che su Mac, dove è la prima cosa da fare).

Come mi segnala Massimo, Whenever potrebbe essere davvero una segnalazione degna di nota. Il primo calendario che, a leggere la pagina di presentazione, mi dice qualcosa di interessante e non del tutto scontato.

Lo provo.

9 lug 2020

Il lato imprevisto

Gary Larson e le sue tavole di The Far Side sono state da sempre un punto di riferimento. Il suo umorismo stralunato e surreale l’ho sempre trovato irresistibile così come detesto i calendari da appoggiare sulla scrivania. Il calendario di The Far Side tuttavia non mancava mai e facevo la posta all’American Bookstore di Milano in attesa del suo arrivo.

Un giorno Larson, come avrebbe potuto fare uno dei suoi personaggi, ha deciso che era stufo di disegnare secondo scadenza, avere un editore in attesa del suo lavoro, sentirlo come un lavoro. Ha smesso di lavorare. Non di disegnare, ovviamente; solo, non è più stato un cartoonist di mestiere.

8 lug 2020

Rectilineo collo

Invece di uscire da una storia di tre anni con un tipo, come cantava Elio, vengo da un mese di utilizzo esclusivo di iPad Pro per lavoro. È successo altre volte, ma questa è stata speciale: per la prima volta ho sentito di tirare il collo alla macchina. Con i Mac sono uno specialista e, se esistesse una certificazione, me la darebbero honoris causa; su iPad Pro doveva ancora succedere.

È un attestato di soddisfazione, eh. Vuol dire che in un qualche senso abbiamo raggiunto una comunanza di sentire, l’apparecchio è diventato davvero wheels for the mind come si diceva tanto tempo fa, l’amplificatore di intelligenza. Sudavo, l’adrenalina correva tra le scadenze e le difficoltà intrinseche del lavoro; davo fondo alle migliori energie per arrivare all’obiettivo e lui pure.

7 lug 2020

Think Global, Act Local

Il titolo riecheggia un vecchio slogan da West Coast ma, nel nuovo normale, sintetizza il trucco fondamentale per produrre ottimi podcast audio e video: registrare localmente in modo separato e indipendente dalla chiamata.

Lo spiega bene John Gruber per raccontare come ha prodotto una sua chiacchierata video con Craig Federighi e Greg Joz Joswiak di Apple.

Lui usava un MacBook Pro per la chiamata; Federighi e Joswiak, in luoghi diversi di Apple Park, i loro iPad Pro. Nessuno si è chiesto quale fosse un computer o quale no.