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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

25 mar 2020

Secondo stadio

È scomparso da poco Alberto Arbasino. Della sua sterminata produzione voglio ricordare un suo aforisma:

La carriera dello scrittore italiano ha tre tempi: brillante promessa, solito stronzo, venerato maestro.

Prendiamo ora Skype. La citazione, stavolta, arriva da Dave Winer:

Quelli che fanno Skype dovrebbero guardare la televisione via cavo. Che cosa c’è che non funziona? Perché così tanti esperti intervistati in remoto appaiono e si sentono così da schifo? Andiamo, si può fare meglio!

Alla sua comparsa, Skype aveva fatto rumore con un approccio innovativo che decentralizzava la rete e lo rendeva formidabile, in prestazioni e possibilità.

Poi i soliti noti hanno allungato le mani e Skype ha perso il suo gioello, l’architettura. È stato scientemente reso intercettabile e la qualità, beh, si legga Winer che non può essere tacciato di fanatismi in questo senso.

Il primo stadio à la Arbasino è passato. Ho l’impressione che si resterà indefinitamente al secondo.

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