L’idea di mettere enfasi su una tastiera per iPad da parte di Apple continua a piacermi poco ma non ho potere di fermarla; mi consolo con la recensione della Magic Keyboard per iPad Pro da parte di Federico Viticci, che titola di una nuova specie di laptop.
Ticci scrive quello che speravo di leggere: la natura di computer modulare propria di iPad non cambia e la tastiera incoraggia un uso fortemente ambivalente dell’apparecchio, ora portatile ora tavoletta, senza pretendere di farlo diventare un nuovo modello di MacBook Pro.
Sono il primo a dire che dei rumor non bisogna curarsi. Devo fare eccezione per questo tweet di Jon Prosser:
I’m not gonna say that Final Cut is coming to iPad... But XCode is present on iOS / iPad OS 14. 👀
The implications there are HUGE.
Opens the door for “Pro” applications to come to iPad.
I mentioned this last week on a live stream, but figured it was worth the tweet 🤷🏼♂️
Dalle mie parti si dice ciao pepp quando qualcosa è andato male o andrà male e nulla si può più fare a riguardo.
Pepp-Pt, chiedo scusa per le banalizzazioni atroci che stanno per seguire, è un gruppo di ricercatori che lavora a livello europeo per una soluzione centralizzata di tracciamento contatti destinata ad app utili a consentire l’avvio della fase due, una volta che il contagio sia in fase discendente, e favorire la circolazione delle persone senza fare lo stesso per quella del virus.
Periodicamente ritorno sulla questione della didattica a distanza perché il dibattito presenta numerosi risvolti che danno sul surreale.
Può capitare di leggere commenti come questo, dove si trova una riflessione che ho già visto:
Ora, [ministro dell’istruzione], lei è in grado di assicurarmi che il 100% dei bambini ha la possibilità di restare in pari con gli altri in questo momento?
Non ho nulla contro chi esprime il concetto, ma sul concetto ho molto da dire.
In questi giorni vedo diverse persone con la dovuta preparazione matematica che recuperano i dati pubblicamente dispnibili sulla pandemia e aggiornano grafici sull’andamento dei contagi.
Ma ho trovato solo Dr. Drang che lo lascia fare al computer.
I suoi grafici vengono aggiornati da una combinazione di Python, comandi da Terminale e calendarizzazione di eventi sul computer: il reperimento dei dati e il disegno delle curve avvengono con frequenza regolare durante tutta la giornata e così non esiste il rischio di perdere un aggiornamento della base dati a causa di un crash o un blackout.
Una pubblicazione Internet-only che compie trent’anni è un fatto inusitato e lo scrive lo stesso Adam Engst, che sa di essere protagonista con Tidbits del panorama editoriale Apple da sei lustri.
Neanche a dirlo, Tidbits naviga nelle stesse acque di tante altre iniziative in questi giorni; meno abbonamenti, meno donazioni, meno tutto.
Il destino umano delle persone di questi giorni mi sgomenta sempre, mentre quello delle testate dipende, a volte mi coinvolge e a volte mi lascia indifferente.
Anche se il museo All About Apple è chiuso causa coronavirus, è sempre possibile visitarlo virtualmente. Chi non sia mai passato da Savona a fare un giro dovrebbe emendarsi almano via browser, per capire quanto valga l’iniziativa e specialmente in Italia, terra dove di cultura trabocchiamo ma appena si affaccia la tecnologia riusciamo a tornare indietro di decenni.
Il problema è che la visita virtuale è gratis e, senza staccare biglietti, il museo – che è una Onlus di volontari – rischia grosso.
Il mio rapporto con Siri è molto buono. Nessun rapporto è comunque esente da frizioni e la mia scatta quando Siri mi propone/ricorda/suggerisce di lanciare il Comando rapido che genera automaticamente l’intestazione Octopress di un nuovo post.
Il fatto è che lo lancio volentieri, il Comando rapido, quando sono pronto a scrivere un post. Se invece non sono pronto, è chiaro che non lo lancio. Non si tratta di una azione ripetitiva acefala come puntare la sveglia o lanciare la app del supermercato quando entrò nel relativo parcheggio.
Ogni giorno consulto i miei canali Rss preferiti per scegliere il tema di questa pagina. Oggi non l’ho fatto, perché il primo link del feed su NetNewsWire – programma che per ora mi ha convinto – bastava e avanzava per fermare tutto. Se ne è andato John Conway.
I am sorry to confirm the passing of my colleague John Conway. An incomparable mathematician, a pleasant neighbor, and an excellent coffee acquaintance.
Nel giro di poche ore, spalmate su altrettanti giorni, ho finito Monument Valley II assieme alla primogenita di 5,67 anni.
Avevo sentito dire bene del gioco, peraltro pluripremiato, e l’esperienza è stata molto soddisfacente, tanto per il sense of wonder di una bimba qunto per la curiosità dell’adulto.
Una trama esilissima è sufficiente a tenere insieme un’avventura fatta per la vista e per l’udito (l’ascolto in cuffia o su buone casse è raccomandatissimo).