C’è voluto un po’ di tempo, ma ora è finalmente stata messa a buon utilizzo l’ultima scheda prodotta da Apple per aggiornare un Apple IIe a Apple IIgs.
L’autore dell’agognato aggiornamento è The 8-bit Guy, che ha documentato l’accaduto in un video da un quarto d’ora.
Non si vedono acrobazie particolarmente impressionanti. Invece la storia è raccontata chiaramente, con un pizzico di humor e senza autocompiacimenti.
Ora i nostri conteggi hardware possono stare più tranquilli, ora che anche questa scheda di aggiornamento è andata a posto.
È in corso un sondaggio informale e involontario condotto passivamente attraverso i miei canali di comunicazione con l’esterno.
I risultati provvisori indicano che, più qualcuno commenta la decisione di Apple di disattivare la cifratura di iCloud nel Regno Unito su richiesta del locale governo, più è probabile che la sua Advanced Data Protection (Adp) sia disabilitata e che lo stato di cifratura dei suoi dati sia volontariamente lo stesso cui sono forzatamente sottoposti gli utenti britannici.
Adesso che è possibile giocarlo nel browser, Pitfall è diventato di fatto immortale.
Per una breve stagione rappresentò un sogno proibito, quando Intellivision di Mattel eclissò le specifiche di Atari 2600.
Poi Atari 2600 si rivelò il VHS dei giochi, brutto ma durevole, mentre le fortune di Mattel volsero al peggio. L’ironia è che Intellivision è stata rilevata da Atari.
Lo hardware giocoso Atari è incredibilmente ancora in vendita, mentre credo che Intellivision si trovi oramai sono nell’usato.
Quanto costa essere immortali? Quanto costa per un software essere immortale?
A parte considerazioni lapalissiane sulla necessità di computer e di banda, per Neverwinter Nights la risposta sembra essere gratis.
Ars Technica riporta che è recentissima una nuova patch per il gioco, contenente oltre un centinaio di migliorie anche importanti come antialiasing e filtraggio anisotropico nonché perfezionamenti al codice di rete e alle prestazioni.
Tutto questo basato largamente sul lavoro di ingegneri software non pagati.
Non è certo l’anno di Vision Pro e neanche lo sarà il prossimo. La piattaforma è avantissimo sui tempi, al punto di esserlo troppo e costare troppo. Tutta l’attenzione è concentrata sulla bolla dei chatbot e, disgraziatamente, anche molti dei soldi che andrebbero investiti.
Dalle fessure del contesto però si intravedono piccoli indizi di cosa sarà il futuro. La app NBA per Vision Pro ha aggiunto una modalità Tabletop: la vista della partita è quella classica di una diretta TV, solo che possiamo cambiare il sedile virtuale che ci ospita e girare attorno al campo, per vedere il gioco da qualunque angolazione.
iPhone 16e può piacere o meno; il punto è che Apple-non-fa-più-innovazione ha scelto questo modello per fare debuttare C1, il chip-modem interamente progettato all’interno della società, che la rende indipendente da concorrenti importanti come Qualcomm.
In perfetto stile Apple, la notizia di C1 passa come l’equivalente di un trafiletto in novantesima pagina, mentre il titolo a nove colonne è che un iPhone 16e ha batteria per un tempo fino a ventisette ore.
Spiego come ho imparato a usare Coffee cApp, una app di concezione intelligente che serve a pagare via telefono le consumazioni presso i distributori automatici di cibi e bevande.
Ho scoperto la app molto tempo fa mentre accompagnavo un parente al pronto soccorso. Niente di grave, a parte – anche per quello – ore e ore di attesa vuota. Da anni sono abituato a pagare qualsiasi cosa con Apple Watch; nessuna ideologia e nessuna convinzione, semplice pigrizia.
C’è stato un font prima che ci fossero i font. Quando gli oggetti erano prodotti in metallo, legno, lamiera o comunque quando non c’erano ancora le serigrafie e prima si faceva lo stampo della lettera che andava impressa sul tasto della macchina per scrivere, per poi fare lo stampo del tasto e mettere insieme i due risultati.
Oppure quando su pannelli di controllo, cartelli, placche di citofono, prime tastiere, strumenti industriali, disegni tecnici, normografi il font andava comunque inciso.
Se prendiamo una calcolatrice sui sistemi Apple e, sull’onda di quei giochi cretini travestiti da prove di quoziente di intelligenza che spopolano sui social, scriviamo
(10^100)+1-(10^100)
Otteniamo come risultato zero. Che è il voto da dare alla calcolatrice: Il risultato dovrebbe essere uno. Controprova in Lisp:
(- (+ (expt 10 100) 1) (expt 10 100))
Controprova in Python:
(10**100)+1-(10**100)
Se proviamo su Android, la calcolatrice dà il risultato corretto.
Il fatto è che rappresentare tutte le casistiche possibili di calcolo dentro un linguaggio di programmazione è un gran casino e Android ha avuto la fortuna di avere dentro Google un programmatore autore di uno sforzo notevole per riuscire a eliminare questo e altri casi critici.
Siccome era del tutto imprevisto, non c’erano le condizioni di un esperimento, le verifiche, le controprove.
Però in mezzo alla strada, in tarda serata, un parente mi ha chiesto se si poteva guardare un momento del Festival.
Ho lanciato Raiplay e la app ha detto qualcosa tipo serve una connessione Internet, a sottintendere che il Festival non potevo guardarlo.
Mi sono accorto allora che iPhone era in modalità aereo. Strano, perché può essere accaduto solo mentre lo mettevo nella tasca del giaccone, o nell’estrarlo.