Qualunque nostalgico della programmazione eroica si sdilinquisce al pensiero di Fortran. Ma ragazzi, abbiamo avuto anche Forth. Il linguaggio che metteva i fati che servivano nello stack uno sopra l’altro e poi li recuperava a partire d quello in cima alla pila. Il linguaggio che ci ha insegnato a distinguere Lifo (Last In, First Out) da Fifo (First In, First Out).
Il linguaggio attorno a cui, nell’epoca d’oro dei microcomputer, era stato progettato Oric-1.
Quelli che si sdilinquono davanti a Forth hanno di che gioire: nel quarantesimo anniversario della pubblicazione del gioco, è stato reso open source il codice (Forth) di ChipWits.
ChipWits è un bel titolo education, per i tempi di allora, e può risultare curioso ancora oggi. Nella pagina di festeggiamento si racconta tutta la storia del progetto, di come arrivò a girare su Lisa e poi su Macintosh, di come venne esteso a Commodore 64, di come oggi è avvenuto il recupero del codice.
In più ci sono i link agli emulatori che mettono un Macintosh dentro la pagina di un browser (cosa non fanno al software quarant’anni di evoluzione) e permettono di provare ChipWits come fu una volta.
Il link al repository di GitHub offre l’occasione di provare, o riprovare, il brivido di smanettare su codice Forth.
E non è finita: gli autori dell’iniziativa hanno lanciato ChipWits Reboot, la realizzazione di una nuova versione di ChipWits munita dello spirito e del divertimento di un tempo, adatta ai computer mirabolanti di oggi.
Lo ripeterò alla nausea: il retrocomputing supremo è quello che ritrova le radici del passato, ma le fa germinare nuovamente nel presente. Questo progetto è esattamente così.