Una eventuale ragione per comprare
Vesper potrebbe essere, certo, disporre su iPhone di un bel sistema di immagazzinamento e prioritizzazione di note testuali o miste.
Quella vera è che gli autori della app hanno raccontato con dovizia di particolari come è proceduto lo sviluppo: una vera serie di lezioni da inserire nel master di progettazione delle applicazioni.
Facile sentire commenti di qualunque tipo nei confronti del restyling di iOS 7.
Andrebbero però modulati su una scala temporale adeguata, come
ha fatto Craig Hockenberry.
Primo.
Le
ultime pubblicità di iPhone si concentrano sullo scattare foto e sull’ascolto di musica. I gigahertz, le Ram, contano niente. Conta l’esperienza quotidiana, conta la semplicità.
Il dettaglio più incredibile della storia degli
iPad che andranno agli studenti delle scuole di Los Angeles è che, stando al
Los Angeles Times,
Un rappresentante di Microsoft ha sollecitato il consiglio [direttivo delle scuole di Los Angeles] a provare più di un prodotto e non appoggiarsi a una [sola] piattaforma. Questo potrebbe escludere il distretto da future innovazioni e riduzioni di prezzo.
Quando mi trovavo alle superiori arrivarono le calcolatrici tascabili. Tra le varie reazioni ci furono quelle preoccupate: i ragazzi avrebbero disimparato a fare di conto, che cosa sarebbe successo se una catastrofe ci avesse riportato tutti all’età della pietra, ai miei tempi si lavorava di carta e matita e non come adesso che tutto è dovuto. A me sono piaciute subito, anche se ho sempre cercato di fare i conti a mente e ancora oggi, in pizzeria, quando c’è da dividere per diciannove chi mi conosce mi riserva un’occhiata per vedere se ci sto provando (tipicamente l’importo del conto è un numero primo, con centesimi in numero primo, e ognuno ha un distinguo da fare).
Rubo a piene mani da questo intervento di Manton Reece e c’è ben poco altro da dire.
Nel 1940 Ub Iwerks, l’animatore dietro i primi cortometraggi di Topolino, ritornò negli studi Disney dopo dieci anni di assenza. […]
Molti anni fa mi iscrissi al programma sviluppatori Apple. Al termine di una procedura burocratica che nemmeno ricordo e previo pagamento di una somma in lire non indifferente rimasi diversi giorni ad aspettare un pacco dagli Stati Uniti.
Ci metto poco dato che il lavoro lo ha fatto tutto Fearandil in questo pezzo.
Mi offro volontario per la correzione di qualche minimo refuso; per il resto il punto di vista è intrigante e non mi stupirei di vedere presto conferme di quello che ipotizza.
Steve Sande ha iMac, MacBook Pro, iPad, iPhone, iPad mini; usa Ulysses III, Daedalus Touch, Drafts, Byword.
Presente quell’adagio per cui Steve Jobs non c’è più e quindi Apple ha esaurito la spinta creativa e non sa più innovare? Quella cosa ripetuta ovunque che ha fatto dire a Phil Schiller sul palco del Wwdc can’t innovate anymore my ass?