Di fronte a un
Wwdc, evento per programmatori, è facile dare giudizi sull’onda del momento, più basati sugli annunci ufficiali che sulla sostanza effettiva, e lasciarsi sfuggire il contenuto vero e solido dell’intera settimana.
In trasferta con la chiavetta attaccata al Mac, che prende connessione telefonica e crea rete Wi-Fi per gli apparecchi intorno.
Siamo verso metà anno, una assegnazione ci sta tutta.
Sono convinto che Apple abbia completamente riprogettato Healthbook e cambiato nome a causa dell’indiscrezione.
Ignoro per quanto rimarrà. Sta di fatto che mentre scrivo, Forbes riporta la quotazione azionaria Apple come
in ribasso di 551,87 dollari, con una perdita dell’85,49 percento, a 93,70 dollari.
Io dico di sì ed è un bel segnale.
The .swift Icon is the "Crazy Ones" text now. 😊
(via @blunckalex) pic.twitter.com/JA63Fs5iyG
— Nicolas Bouilleaud (@_nb) June 5, 2014 A margine, Swift – il nuovo linguaggio di programmazione annunciato da Apple – è in lavorazione da quattro anni. Come mai neanche una parola dai nostri intrepidi siti di rumors?
A parte i probabili interessi e favori reciproci che portano a decisioni del genere, lo scandalo della necessità del plugin Silverlight per vedere i programmi Rai da personal computer è vivo
da abbastanza tempo per entrare nell’elenco delle millanta storia di arretratezza bieca dei servizi pubblici italiani.
Ho scritto di getto le righe che seguono, a proposito di
OS X 10.10 Yosemite, in una mailing list.
Spettacolare
articolo di Benedict Evans sulla differenza di approccio tra Apple e Google all’informatica odierna, che le rende straordinariamente complementari e comprensibilmente acerrime avversarie.
Dopo anni e anni, permane il mistero degli apparecchi Android che vengono acquistati in grandi numeri ma poi non figurano nelle statistiche di traffico. O milioni di aggeggi fatti per andare su Internet vengono acquistati per non andare su Internet, o sono troppo scarsi perché ci si vada su Internet con soddisfazione, o chissà.
Giusto perché
se ne parlava a maggio dell’idea che gli apparecchi Apple siano fatti scientemente per invecchiare quando meno te l’aspetti e farti correre a comprare il nuovo.