Mentre iOS si prepara ad
accogliere unicamente le app a 64 bit e macOS lo seguirà a ruota, l’amministratore delegato di Backblaze, Brian Wilson, scrive una
lettera aperta a Microsoft per ricordarle che 64 bit sono meglio di 32. Si può lavorare con più Ram, le opzioni di sicurezza sono più robuste, le architetture sono a prova di futuro.
Soprattutto, scrive Wilson, un ambiente a 64 permette di funzionare alle applicazioni ancora scritte a 32. E deplora la scelta di Microsoft di consentire ancora oggi l’installazione di versioni di Windows a 32 bit (persino Windows 10) incapaci di fare funzionare software a 64 bit.
Horace Dediu di Asymco lo aveva già fatto a maggio: notare la
correlazione elevata tra certe spese in conto capitale di Apple e la vendita di apparecchi.
Come notava, la correlazione si mantiene da dieci anni e fornisce un’ottima metrica per verificare e prevedere nel breve termine l’andamento di Apple. I dati sono di dominio pubblico, forniti dall’azienda una volta l’anno nella propria documentazione fiscale. Sono ampiamente affidabili; Tim Cook e compagnia dovrebbero rispondere di ogni falsificazione agli azionisti e magari pure ai giudici. Data l’entità dell’attività ci si immagina che il controllo e le verifiche siano frequenti e compiute su più fronti, dai media fino al fisco.
Altra conferma del fatto che gli annunci di Wwdc
sono solo una frazione di quanto sarebbe stato annunciabile: 9to5Mac informa che gli AirPods
si collegano automaticamente a una tv nella versione beta del nuovo tvOS.
Prima il collegamento era possibile ma manualmente: come dice il sito, certo non in modo rapido e indolore come ora.
Il che la dice lunga sulla centralità degli AirPods oltre che sugli annunci di Wwdc, durante i quali Tim Cook ha praticamente glissato su tvOS.
Ieri
scrivevo di come gli annunci di Wwdc siano stati inaspettatamente abbondanti nonostante di vari argomenti si fosse già parlato alla vigilia dell’evento.
Una analisi fin troppo frettolosa e svelta di
Wwdc l’ho scritta
su Apogeonline. Ho un problema su questa edizione perché richiederebbe una quindicina di post e non tutti brevi. Per la prima volta in tanti anni riguarderò ancora con attenzione il
keynote.
Nelle ore successive alla presentazione le informazioni dovrebbero decantare e lasciare a galla il vero succo dell’evento. Il fatto è che Apple si è mossa con ampiezza anche inaspettata su una quantità di fronti notevole, riportando annunci hardware accanto a quelli software e mescolando le novità di superficie, a livello di interfaccia utente, con quelle profonde, infrastrutture di sistema e di rete (Messaggi con iCloud).
Ho pensato di scaricare
Untangled HD e poi ho letto fino in fondo la descrizione della app:
Questa app è integrata dal software Automated Content Recognition (“ACR”) di Alphonso, un servizio indipendente. Con il tuo permesso, accordato al momento di scaricare la app, il software ACR acquisisce brevi campioni di audio captati dal microfono del tuo apparecchio. L’accesso al microfono avviene solo previo consenso e i campioni di audio restano nell’apparecchio, però viene generato un loro hash che costituisce una “firma sonora”. Le firme sonore vengono confrontate con il contenuto commerciale proveniente dal televisore o da altre fonti video come set-top box, riproduttori di media, console di videogiochi. Se trova una corrispondenza, Alphonso può usare questa informazione per inviare al tuo apparecchio pubblicità più calibrata. Il software ACR esamina solo contenuto commerciale noto e non capisce conversazioni umane o altri suoni.
Leggo da 9to5mac che alla vigilia di
Wwdc è stato compiuto un altro passo decisivo verso un ambiente iOS totalmente a 64 bit: l’
esclusione dai risultati di ricerca delle app a 32 bit.
Faceva talmente caldo che mi sono messo a cercare un workflow di
Editorial capace di compilare in automatico le righe di intestazione che
Octopress pretende all’inizio di ciascun file.
L’ho trovato: si chiama
Octopress Template. Richiede qualche modifica per renderlo appena più furbo, ma ci siamo.
Non dovrebbe più accadere – almeno quando scrivo da iPad – che il timestamp del post sia più recente del dovuto o comunque sbagliato. Quando una procedura può essere automatizzata, va automatizzata, non c’è niente da fare.
Restano sempre vari motivi seri per farsi il sangue cattivo, se uno proprio ci tiene. Parlando di futilità, tuttavia, notato che mancano tre giorni a
Wwdc e di fatto non è trapelato un annuncio vero che sia uno?
Al massimo robe che uno ci riflette cinque minuti, fa due più due e più che avere un’anticipazione produce un’ovvietà: è tanto che non esce un iPad nuovo e magari annunciano un iPad nuovo, ci sono nuovi processori quindi può darsi annuncino un Mac con dentro quelli eccetera. Così sono bravi tutti. Meglio il silenzio dignitoso
A cavallo del millennio esistette il
Poc, PowerBook Owners Club: persone che avevano fatto della mobilità informatica uno stile di vita e alzavano l’asticella continuamente per compiere con un portatile attività ritenute comunemente impossibili o molto ostiche.