Futuri possibili
Mentre correggo gli impaginati della versione cartacea di Cuore di Mela, arriva una email da Daniele:
Mentre correggo gli impaginati della versione cartacea di Cuore di Mela, arriva una email da Daniele:
Il trackpad del mio MacBook Pro di febbraio 2009, sette anni e mezzo dopo, funziona benissimo. A Ars Technica lo sanno e scrivono:
Cuore di Mela 1.0 è completo. I finanziatori stanno per ricevere o stanno già ricevendo le copie elettroniche. Stiamo facendo l’ultimissimo giro di correzioni per la versione cartacea, presto in stampa. Grande fatica, sul mio lato, perché per lavorare in modo corretto si è dovuto partire assolutamente da zero, senza rivedere cose già pubblicate o partire da materiale preesistente. Grande soddisfazione, perché non si voleva partire da cose preesistenti ma provare finalmente a cambiare almeno un poco l’angolazione per dire cose più interessanti, o più attuali, o tutt’e due, o comunque provare a farlo.
Attingo dal numero di ottobre, versione su carta, di Scientific American, pagina 6, rubrica Science Agenda, titolo Science Is Not Enough, la scienza non è abbastanza. Originale: Steve Jobs, who reigned for decades as a tech hero, was neither a coder nor a hardware engineer. He stood out among the tech elite because he brought an artistic sensibility to the redesign of clunky mobile phones and desktop computers. Jobs once declared: “It is in Apple’s DNA that technology alone is not enough—that it’s technology married with liberal arts, married with the humanities, that yield us the result that makes our heart sing”.
Il mio utilizzo medio della tecnologia Apple è sempre intenso sulla quantità e assai superficiale sulla qualità. Non ne escono storie interessanti come la recensione di iPhone 7 da parte di Federico Viticci di cui ho fatto menzione e posso solo fornire testimonianze frammentarie di esperienza di utilizzo.
Bella recensione di iPhone 7 da parte di Federico Viticci. Bella perché Ticci evita il patetico sentiero standard (c’è dentro il processore tale, Apple dice che la batteria dura così, la app si apre in tre decimi di secondo virgola otto) per raccontare, invece, vita vissuta e pratica dell’apparecchio.
Si torna su Samsung e sui suoi Galaxy Note7, che avevamo lasciato a terra, con una notizia istruttiva.
Alcuni mi hanno consigliato di passare a watchOS 3 per risolvere il bug di cui avevo parlato giorni fa.
Mi pare una buona occasione: registrarsi alla mailing list di MacAppware e poter scaricare una raccolta di quarantacinque font a tema Halloween, a costo zero.
Di pagine che parlano del Terminale ce n’è millanta, ma questa di Michael Tsai batte tutti i record di densità: si legge in cento secondi netti e contiene numerosi consigli tosti (quanti siano anche inediti dipende dalle conoscenze di ciascuno).