Da molto tempo trascuravo
Audacity. Per svolgere un lavoretto audio facile facile ho scaricato la nuova versione 2.1.2 uscita a gennaio e la devo raccomandare, perché rispetto alle precedenti, lato Mac, c’è un salto di qualità eccezionale.
Diciamo che fai l’attrice e hai un iPhone. Improvvisamente diventano pubbliche tue foto private in cui sei nuda, presumibilmente presenti sul tuo iPhone, con relativa copia di sicurezza su iCloud. A commento, scrivi
un tweet di questo tenore:
Textastic è appena uscito con un aggiornamento spettacolare contenente una marea di modifiche utili e interessanti che non mi servono, come la compatibilità con iPad Pro.
Mac resta acceso sulla scrivania durante la notte, perché iPad rimane sul comodino e a volte torna utile il dialogo tra le due macchine prima di dormire.
Trovo sempre più bizzarro che nella
diatriba tra Apple e Fbi si possa parteggiare per l’Fbi, una volta capito che cosa è veramente in gioco.
A un certo punto mi ero stufato di eseguire il backup di iPad su Mac. Occupa spazio, sembrava un’operazione di costo superiore al beneficio ed ero curioso di provare il backup su iCloud.
Spiegare perché Mac è un computer speciale. Ci ha pensato
Brent Simmons risparmiando a me la fatica di andare oltre una traduzione. La comincio e finisco con il grassetto.
Sempre vivo, il meme che vuole Apple essersi dimenticata dei professionisti.
Posso solo riferire per avere letto del
videoclip di
Edward Sharpe & The Magnetic Zeros,
interamente girato con mezza dozzina di iPhone 6S più accessori.
Alla fine la vicenda
Transmission si è risolta molto meglio di come è partita.
Accennavo
tempo fa alla capacità di
Goodreader di trattare i file compressi in formato .zip, capacità essenziale su iOS dove il sistema non offre mezzi propri.