Felice di trascriverla
Ho sempre cercato un servizio di speech-to-text decente per trascrivere in forma di testo file audio raccolti durante interviste, presentazioni, podcast.
Ho sempre cercato un servizio di speech-to-text decente per trascrivere in forma di testo file audio raccolti durante interviste, presentazioni, podcast.
Eravamo rimasti ai trentaseimila computer da tasca Windows Phone diventati insostenibili per la polizia di New York e sostituiti da iPhone.
Adesso sappiamo che la compagnia aerea Delta cestinerà ventitremila Nokia e quattordicimila Surface a favore di altrettanti iPhone e iPad Pro.
Mentre a New York si è trovato subito il capro espiatorio nella persona del responsabile informatico Jessica Tisch, a livello di Delta non si sa chi abbia preso nel 2014 la luminosa decisione di adottare hardware da buttare tre anni dopo a decine di migliaia.
Rifuggo totalmente da considerazioni politiche in merito al Referendum sull’autonomia lombardo e invito i commentatori a rifuggirne in egual modo.
Voglio invece registrare il fatto tecnologico. Che il sistema sia valido o meno, sicuro o colabrodo, costoso o economico, frega niente da un punto di vista sistemico. È una questione di iterazioni e di contesto; se il colore degli apparecchi fosse sbagliato, domani qualcuno potrebbe rifare la stessa cosa con il colore giusto e la portata dell’avvenimento resterebbe tale e quale.
Pomeriggio trascorso a cercare di installare Archimista su un Mac aggiornato, diciamo così, a Snow Leopard (10.6.8).
Gli sviluppatori, bontà loro, hanno creato unicamente i file eseguibili per Windows; tuttavia persone volonterose hanno redatto una guida all’installazione su Mac. Sì, il software è stato realizzato con componenti open source e la ragione per cui i binari esistono solo per Windows è la pigrizia, o l’incapacità, o la cattiveria, boh.
I dieci passi della guida sono tutti collaudati, solo che sono arrivato a completare il terzo; una tempesta quasi perfetta di errori e circoli viziosi ha consumato quasi tutto il tempo a disposizione.
Affascinante spiegazione sul Machine Learning Journal di tutto quello che succede dietro le quinte e dentro il processore quando il microfono capta il segnale Ehi Siri.
Solo due parole, ma occorre una unità dedicata che stia tutto il giorno a controllare se vengono pronunciate, che non si tratti di un falso allarme, nel rispetto della durata della batteria e con la velocità giusta per emulare una normale conversazione: obiettivi impegnativi nel programmare un iPhone, che diventano sfida quando c’è di mezzo un watch con risorse computazionali, a confronto, limitate.
È venuta alla luce una vulnerabilità detta Krack che mette in pericolo di intercettazione un numero enorme di reti Wi-Fi.
Tutti i produttori si sono attrezzati e chi non aveva già provveduto a mettere in sicurezza la situazione lo sta facendo; nel giro di poche settimane il problema non sussisterà più. Ovviamente parliamo di sistemi operativi aggiornati all’ultimissima versione e all’ultimissima patch dell’ultimissima versione.
Come racconta Ars Technica, Android 6 è particolarmente vulnerabile. Si usano espressioni come colpito duro e devastante.
Microsoft ha presentato Surface Book 2, con prezzo a partire da 1.499 dollari (e un quindici pollici parte da 2.499 dollari).
Ho ricevuto intanto il comunicato stampa, datato 16 ottobre, che annuncia in preordine il nuovo Mate 10 Pro di Huawei a partire da 845 euro, ma soprattutto Mate 10 Porsche Design, disponibile dalla metà di novembre a 1.395 euro.
Apple è accerchiata. Se vuoi dire che Windows o Android costano meno e fanno le stesse cose, lo puoi dire gratis (fanno le stesse cose) trovando una ciofeca che costa meno.
L’immagine qui sotto mi arriva (grazie!) da Matteo che commenta:
Proviene dalla redazione di un nuovo settimanale francese, Ebdo, dove, come puoi notare, stanno utilizzando i soliti Mac non professionali…
Il mitico Dr. Drang liquidò anni fa alla sua maniera il problema di dare in pasto a Wordpress file Markdown prodotti con BBEdit: una serie di script che facevano da altrettanti anelli mancanti per completare la catena.
Se siano tutti, se siano rimasti validi nel tempo, se la strada da seguire sia diversa dopo questi anni sono cose che auspico di riuscire a dirimere almeno in parte nelle prossime settimane.
Come continua regolarmente ad accadere – it still doesn’t suck – l’ elenco delle aggiunte, delle modifiche e delle correzioni di BBEdit 12 giustifica l’acquisto, o l’aggiornamento, oltre qualsiasi altra considerazione.
(Tra l’altro: CommonMark fa parte delle aggiunte e potenzia l’uso di Markdown).