Un grande come Adam Engst può prendere un tema abusato come l’abitudine sbagliata di forzare la chiusura delle app su iOS e farne un pezzo istruttivo eccellente da leggere.
C’è la spiegazione a tutto, logica, esaustiva, compresa la nozione che terminare le app compulsivamente aumenta il consumo della batteria. Viene citato un esempio di autonomia addirittura quadruplicata in un iPad e mi pare un po’ esageratamente aneddotico; non lo prenderei come il dato tipico.
Normalmente lascio che i miei computer si aggiornino da soli. Stavolta ero troppo curioso di vedere iOS 13.5 con le migliorie alle chiamate FaceTime tra gruppi e naturalmente la prima edizione ufficiale dell’infrastruttura di servizio per le app di tracciamento contatti antiCovid-19.
Sono andato a cercare notizie di Immuni. Su GitHub sono visibili zero righe di codice. Solo chiacchiere.
Sul sito di Agenda Digitale, l’ articolo su Immuni, quello dove riescono a scrivere Bending Spoons in tre modi diversi, è stato aggiornato tra l’altro con una dozzina di schermate.
La politica è una faccenda complicata e spesso fatta di strategie che vanno a vantaggio del consenso per una parte ma non per i cittadini (e in questi casi è politica cattiva).
Una di queste strategie è abbracciare una visione per guadagnare il consenso, incassare il consenso stesso e poi tipo vent’anni dopo dire candidamente ci eravamo sbagliati, dopo avere terminato di godere dei vantaggi ottenuti grazie all’errore.
Veniamo all’open source e a Microsoft, un cui alto dirigente ha dichiarato questo:
Tu non sei un insegnante. Quindi dovresti fare a meno di impicciarti in faccende come l’insegnamento a distanza, mi è stato detto.
Verissimo, non sono affatto un insegnante.
Sono andato in un posto pieno di insegnanti: la rivista Tecnica della scuola, una testata prestigiosa come minimo per il fatto che vive dal 1949. Il sito è per certi versi ruspante ma neanche impossibile, considerato che i contenuti sono davvero molti. Attorno alla testata deve esserci attenzione considerevole e primariamente da parte, appunto, degli insegnanti.
Un tema importante sul mio desktop digitale in quest’ultimo periodo è stato la ricerca.
Dati distribuiti su apparecchi diversi, accessibili in modi diversi, con differenti possibilità di elaborazione e analisi. A guardarlo da lontano è uno scenario da incubo. Senza contare la mole di dati che arriva dalla cerchia esterna (amici, contatti, colleghi, quindi per esempio messaggi in quindicimila formati diversi, su piattaforme molto chiuse). Per non pensare allo spazio esterno, cioè Internet e addentellati.
Questo post – e altri che verranno – è scritto con Drafts su iPad.
Per ora l’unica ragione vera è che Drafts riesce a salvare (non a sincronizzare, ma è già qualcosa) su iCloud Drive mentre Editorial si limita a Dropbox, cosa che crea problemi quando, come mi è accaduto, Dropbox ha iniziato a presentare numerosi, troppi errori di sincronizzazione.
Si tratta per ora di una adozione ad interim. L’interfaccia di Drafts è stata progettata da un negromante allucinato, ma voglio avere tempo di esplorare meglio le possibilità di automazione della app prima di cambiare cavallo.
Un indizio incoraggiante sulla Magic Keyboard per iPad Pro: Pad & Quill ha creato Copertina, una custodia per iPad Pro con Magic Keyboard.
Praticamente una custodia per la custodia di iPad.
Per quale altro prodotto potrebbe mai accadere una cosa del genere?
(Sperando che a nessuno venga in mente di vendere una protezione per Copertina a protezione di Magic Keyboard a protezione di iPad Pro, che al mercato mio padre comprò).
Per chi seguisse le sorti del cloud in Italia, Amazon ha da poco aperto la regione di Europa (Milano) dei propri Amazon Web Services. I lavori sono cominciati nel 2018. In fatto di infrastruttura, indotto e attenzione per l’Italia è essenzialmente una notizia positiva. Dal link si raggiunge la notizia presente sul blog di Amazon.
Microsoft ha appena annunciato un investimento parte del programma Ambizione Italia, iniziato nel 2018, che promette una regione italiana del proprio cloud entro cinque anni.
I francesi hanno pensato a una app di tracciamento contatti anticoronavirus, StopCovid. Hanno pubblicato parti del codice sorgente su GitLab.
Gli inglesi hanno pubblicato su GitHub il codice sorgente della loro app di tracciamento contatti anticoronavirus, in versione beta.
Gli italiani hanno scelto la app di tracciamento contatti anticoronavirus, Immuni. Nelle barzellette sono i più furbi di tutti.
Qualche giorno fa un amico intenzionato a prendere un iPad e indifferente alle minuzie tecnologiche mi ha chiesto che differenza ci fosse, nel modello che aveva scelto, tra i sessantaquattro gigabyte di spazio e i sei gigabyte di RAm installata.
Qualcuno, fosse anche un depliant, cercava di vendergli un iPad (anche) in base alla sua Ram.
Nemmeno Apple lo fa. Di nessun iPad viene comunicato ufficialmente il dato della Ram. Qualcuno pensa che, se aiutasse a vendere, non verrebbe esibito?