Secondo Daxx, una società olandese specializzata in outsourcing del software,
in Ucraina si trovano duecentomila sviluppatori, più di quattromila aziende di tecnologia, oltre centodieci centri di ricerca e sviluppo e un migliaio abbondante di eventi dedicati a questi temi.
Nonostante la popolazione ucraina sia nettamente inferiore a quelle di Stati Uniti, Regno Unito o Germania, ci sono per esempio più sviluppatori Php che in ciascuno di questi Paesi. Nello sviluppo Java l’Ucraina supera ancora una volta la Germania, con Ruby on Rails l’Ucraina è seconda solo agli Stati Uniti.
Chi vive in una realtà parallela e chi in quella canonica, certificata, di riferimento? A volte vengono dubbi.
Vedo su Ars Technica la
presentazione dell’Xps 15 di Dell, il concorrente che usa Windows più vicino a MacBook Pro 16” che sono riusciti a trovare.
Macchina che non è altrettanto potente né altrettanto efficiente rispetto a MacBook Pro. Come dire, siamo messi bene. In compenso, lato efficienza, durante i vari test effettuati, la temperatura della CPU è stata stabilmente sui novantanove-cento gradi.
Questo blog non è nato per guadagnare denaro e continuerà a vivere senza questa preoccupazione.
Altre persone, legittimamente e diversamente, tengono un blog come parte della loro vita professionale e come strumento per creare reddito. Una di queste è Matt Birchler con Birchtree, che scrive
Amo Ghost:
Ho spostato Birchtree da WordPress a Ghost in dicembre 2019 e dopo due anni sono eccezionalmente felice della mia decisione. Non ho un grosso articolo da scrivere per sostenere la mia tesi e non penso che Ghost sia la scelta giusta per tutti, ma volevo parlarne perché mi piace sostenere il software da cui traggo valore nella mia vita.
Due mesi fa qui dentro c’era solo un post, seduto su un motore che praticamente funzionava e null’altro.
Adesso c’è un blog che si avvicina a essere come si deve e soprattutto ci sono anni di post: un assaggio di un pezzo di storia dell’informatica, di Apple e di Internet.
Niente ringraziamenti espliciti, che si sono già fatti e diventano noiosi, ma chi ha fatto lo sa bene.
Niente proclami per il futuro, si continuerà a migliorare e a scrivere con tutte le intenzioni di fare bene.
A volte una questione si può inutilmente complicare quando, invece, è estremamente semplice.
A volte, una nozione molto semplice non si trasmette perché sembra ovvia, o per mancanza di coraggio, o proprio per la sua semplicità. Invece bisogna sempre dare fiducia alla semplicità.
Penso all’articolo di AppleGazette
Tre ragioni per cui preferisco iWork a Microsoft Office. Dal titolo si potrebbe pensare a uno sfogo personale, mentre un paragrafo interno titola con saggezza Le ragioni per cui iWork è una buona scelta per la maggior parte delle persone.
Lo hanno detto già tutti, che Apple ha interrotto le vendite di hardware in Russia, ritirato alcune app di news di propaganda dagli App Store del resto del mondo e ancora qualcos’altro. Apple non ha pubblicato una news ma ha scritto a diversi commentatori,
tra cui John Gruber:
Abbiamo sospeso tutte le vendite di prodotti in Russia. Settimana scorsa, abbiamo fermato le esportazioni presso i nostri canali di vendita in Russia. Apple Pay e altri servizi sono stati limitati. RT News e Sputnik News non sono più disponibili negli App Store esterni alla Russia. E abbiamo disabilitato le segnalazioni di traffico e incidenti in Mappe per l’Ucraina come misura di sicurezza e precauzione per i cittadini ucraini.
Sembra semplice, a leggere Dr. Drang:
manipolare i tab di Safari mentre sono in secondo piano, dietro BBEdit.
Per chi fa blogging, o anche semplicemente scrive e deve recuperare un URL o una informazione da un sito, questo è contemporaneamente l’uovo di Colombo e il sacro Graal: perché Drang ha anche l’automazione per portare automaticamente in BBEdit l’URL del sito in primo piano su Safari, ma sempre dietro BBEdit.
Un comune mortale commuterebbe su Safari, copia, oppure trascinamento, per tornare su BBEdit, incolla. Pensando di averci messo un attimo, quando sono trascorsi secondi, molti secondi, rispetto a quello che ci mette lui, cioè una combinazione da tastiera.
Di solito scrivo per il blog e poi, se avanza tempo, sviluppo per il blog.
Stasera eccezione, perché sono stati aggiunti al blog i post scritti quando il motore di pubblicazione era
Coleslaw; grosso modo, l’anno 2021.
La sessantina di post presenti in questa edizione del blog cresce così oltre quota quattrocento.
Per paradosso, il lavoro più impegnativo è stato compiuto proprio sui post attuali; il formato dell’intestazione utile al motore è infatti stato razionalizzato e semplificato anche per facilitare il rientro dei vecchi post oltre che la stesura di quelli nuovi. Poi è stata questione di qualche espressione regolare.
Si fanno tante chiacchiere sulla trasformazione digitale. Volvo è passata ai fatti e
ha dotato millecinquecento meccanici di… un watch, con relativa app su iPhone.
Sul terminale da polso arrivano le informazioni relative al cliente, all’auto, al lavoro da svolgere, ai particolari della riparazione. Attraverso la app i tecnici possono programmare gli appuntamenti con il cliente e mantenersi aggiornati sulla situazione.
non servono più documenti cartacei né l’accesso a un PC per rimanere aggiornati. Cosa che porterebbe via tempo: […] l’azienda mi ha detto che servivano sei mesi per addestrare nuovi dipendenti sui quindici diversi sistemi informativi usati prima da Volvo.
MacPaw produce una serie di app a supporto di chi usa Mac, a vari livelli di profondità e utilità.
Personalmente, per esempio, uso con soddisfazione da molto tempo
The Unarchiver.
Oggi è estremamente importante ribadire che l’operatività di MacPaw prosegue; l’infrastruttura e i dati sensibili custoditi dalla società si trovano su Amazon Web Services, in un server posto in un luogo sicuro. Le transazioni sono amministrate da una società del Regno Unito.