Breve storia di Twitter, lavori sicuri e idee sprezzanti di giornalismo.
Leggo una giornalista
elogiare un’altra giornalista.
Vado a vedere, per fiducia. Eva Giovannini si occupa di cronache inerenti astronomia e imprese spaziali. Il tema mi interessa; inizio a leggere i suoi tweet e trovo qualcosa che non va.
Lo faccio sapere.
Sottosuolo perché
le pagine di Dostoevskij sono attuali e potrebbero informare meglio un sacco di gente che ha problemi dentro sé e sceglie una via sbagliata per affrontarli o dribblarli, a seconda dell’intenzione di partenza.
Sottosuolo perché Scripting OS X parla
dell’uso di shellcheck per eseguire il controllo sintattico degli script di shell, attuato dentro BBEdit.
Il che è parallelo al comportamento delle persone suddette, solo che porta beneficio. Invece di avere problemi dentro il Mac, si va a risolverli (io in genere vado a crearli e shellcheck mi serve più che il filo interdentale). Invece che tenerle dentro, pardon, sotto il cofano, le soluzioni arrivano al livello dell’interfaccia utente, salgono in superficie.
Gli eventi della cronaca fanno scrivere a molti di una ritrovata unità di intenti e soprattutto di capacità concreta di influire sugli eventi da parte dell’Europa.
Purtroppo c’è da ricordare che l’Europa è capace anche di straordinaria ottusità e che gli esempi di quest’ultima per ora soverchiano le note positive. È in questo contesto che John Gruber scrive su Daring Fireball un capolavoro a partire dal titolo,
La nota esperta di design interattivo e sicurezza Margrethe Vestager riprogetta il supporto Nfc di iPhone.
Apple ha fatto cose splendide, cose discutibili, cose orride. È che ne faceva poche, all’inizio praticamente solo una. Ora ne fa decine, centinaia e diventa più difficile accorgersi del buono o del meno buono, quando non sia in evidenza.
Di una delle cose più belle degli ultimi tempi, design magico che just works, ho già parlato:
la torcia elettrica di watch.
Oggi ne ho vissuta un’altra.
Mi tocca la riunione in presenza. Mi tocca preparare alcune slide, cosa che non amo particolarmente, condizione però necessaria nel contesto della riunione.
Dopo che Apple ha annunciato Apple Silicon, gli altri hanno cercato di serrare i ranghi, prima facendo finta che non fosse un salto avanti di indiscutibile superiorità per nascondere l’impreparazione, poi cominciando a prepararsi.
Riferisce Tom’s Hardware che Qualcomm, dopo avere acquistato la startup Nuvia apposta per lo scopo,
conta di fare uscire chip paragonabili a M1.
Disponibilità di massa, per la fine del 2023. Qualcomm riferisce che già da fine di quest’anno manderà campioni del chip ai produttori di computer, per tappare buchi, aggiustare dettagli, sistemare problemi. Così ci sarà modo abbondante di fare trapelare test di velocità non verificabili e basati su hardware che nessuno può usare, tuttavia ottimi per la propaganda.
Quando ci si cimenta con l’automazione personale e lo scripting, l’ostacolo più frequente è di caratura minima. Imparare a programmare, creare diagrammi di flusso con la mente, immaginarsi algoritmi, niente di tutto questo. Ci si blocca sulle sciocchezze.
Oggi sono riuscito a installare
TermiWatch su watch, dopo
essermi bloccato. Il problema? In fase di ricerca e sostituzione, Xcode vuole un Invio che di norma su Mac non è necessario. Non ci ho pensato e mi ero perso in un bicchiere d’acqua. Ora, TermiWatch funziona (ho usato Apple Frames di Federico Viticci per incorniciare la schermata: strumento eccezionale, scaricabile gratis dall’
archivio di MacStories).
Qualcuno è riuscito a installarsi il quadrante per Watch in stile Terminale,
TermiWatch? Il procedimento sembra a prova di bomba ma a un certo punto Xcode sputa un errore che va oltre il livello di comprensione qui disponibile.
Apple invia una lettera a vari sviluppatori iOS: la tua app manca di aggiornarsi da un tempo irragionevolmente lungo [sarebbero due anni, NdL] e ti invitiamo a mandarci un aggiornamento entro trenta giorni, o togliamo la app da App Store.
Nasce la polemica, su The Verge. Una mossa che colpisce soprattutto i piccoli sviluppatori indipendenti, che non possono permettersi di mantenere indefinitamente app di una certa età. Si crea anche un problema di conservazione del software meno nuovo, che acquisisce anche una connotazione storica per l’archeologo del software (Come conservare memoria del software memorabile?) o puramente pratica, se la filosofia di aggiornamento personale esclude modelli nuovi di device o cambi macchina frequenti. Che dire poi di app non più aggiornate ma scritte così bene da risultare funzionanti anche sui nuovi sistemi? O di lavori di rilevanza artistica, come installazioni mediali, o anche videogiochi non commerciali?
Sotto pandemia e guerra, Apple ha registrato
il miglior trimestre invernale di sempre.
Uno dei dettagli di interesse è l’andamento di Mac. Dice Tim Cook che
i migliori sette trimestri per vendite di Mac nella storia di Apple sono… gli ultimi sette trimestri. Quello appena concluso è inferiore solo a quello natalizio ed è appena normale che vada così.
Non sono a parlare di basket, se non per una informazione di contorno: lavorare con aperto
plaintextsports.com per tenere sott’occhio l’andamento dei playoff in modo non distraente crea dipendenza.
Invece:
UI Browser cessa di vivere il prossimo 17 ottobre 2022, quando non sarà più scaricabile né acquistabile e non verrà più aggiornato. Commenta Bill Cheeseman, l’autore:
Ho lavorato con amore per quasi vent’anni a UI Browser, come suo unico sviluppatore. Ora che ho compiuto settantanove anni, è tempo di portare a conclusione questo bel lavoro.