Donald Knuth continua a lavorare indefessamente alla sua Art of Computer Programming, di cui quest’anno esce il Volume 4B.
Knuth si è autopensionato diversi anni fa per dedicare praticamente il suo intero tempo non libero al progetto, che potrebbe completarsi oltre il 2030. Ha un’età: quasi un terzo di un byte; un bel palindromo binario e anche il prodotto di due primi di Fermat! Ha festeggiato il 2023 con il disegno di un percorso di un cavallo degli scacchi sopra una scacchiera dieci per dieci, nel quale una regina posizionata al centro (che poi è il punto di arrivo del percorso) tiene sotto scacco tutti i numeri primi tra uno e novantanove.
Dwarf Fortress, parlando di pensioni, ha recentemente assicurato ai suoi autori la tranquillità economica e di vita per poter stare sulla roadmap del gioco, che diventerebbe definitivo nei dintorni del 2035 ed è partito nel 2002.
Fast Company ha appena titolato Jony Ive ha passato gli ultimi quattro anni a perfezionare la sua famiglia di caratteri. Ecco perché non arriverà mai a una fine.
Quando un lavoro di sviluppo trascende il calcolo economico e i criteri di efficienza, magari per andare oltre il tempo di una generazione. significa che quel lavoro va molto oltre il gioco o l’enciclopedia della programmazione. Così come anche la famiglia di caratteri, perché la tipografia fatta bene ha un livello teorico di dettaglio frattale; si può andare avanti all’infinito. Non è più lavoro, è performance artistica; o cultura del nostro tempo che prende forma.