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4 feb 2023 - Software

Una pensione meritata

Dwarf Fortress è un progetto folle, meraviglioso e istruttivo. Chiunque abbia da dire di negativo sulla tecnologia digitale dovrebbe fermarsi di fronte a quest’opera dell’ingegno: un simulatore di nani costruttori di fortezze di una profondità e ricchezza di contenuti sconsiderate. Non esiste alcun altro gioco a questo livello (gli si avvicina il gioco di ruolo, ma su basi completamente diverse); per certi versi non è neanche un gioco, ma un’esperienza artistica.

Tutto questo è da oltre un decennio completamente gratis, ma la cosa che sconvolge è la roadmap di sviluppo, che si proietta ben oltre questo decennio: i fratelli Adams, creatori del gioco, gli avranno dedicato probabilmente l’intera loro vita professionale in un punto imprecisato e speriamo il più lontano possibile del futuro.

Avendo vissuto di donazioni per un programma freeware, i due fratelli non erano esattamente ricchi sfondati e una vicenda sanitaria appena fuori dal consueto ne ha messo uno davanti alla realtà cinica: vivere con il minimo è nobile e saggio, ma anche difficile.

Così hanno pubblicato Dwarf Fortress su Steam e Itch.io, in versione commerciale. In poche settimane hanno incassato oltre sette milioni di dollari.

Va detto che il fisco se ne prenderà quasi metà; ci sono varie spese cui fare fronte, compresa una persona assunta per dare una mano nella manutenzione del codice. Ma i fratelli Adams avranno una pensione decorosa e la possibilità di curarsi in modo adeguato. Una soddisfazione piccola rispetto all’immortalità nella storia dell’informatica, del gioco e del gioco roguelike; anche utile e meritata, però.

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