Di milestone che significano solo una cifra tonda in più ne abbiamo passate tante. Eppure, se Apple annuncia il superamento dei cento milioni di brani su Apple Music, è difficile affettare indifferenza.
Ad aggregare più brani di qualsiasi altro servizio è una società che è nata per costruire computer.
Vengono in mente iPod, iTunes, il rippaggio dei CD, le polemiche sul DRM culminate con la lettera aperta di Steve Jobs a dire non vediamo l’ora di poterlo togliere e oggi, infatti, non c’è più.
Apple si è presa un settore diverso dal proprio, lo ha computerizzato e ne è diventata protagonista. La computerizzazione che rimescola il vecchio andamento delle cose è una schema contante, chiedere ai fabbricanti di telefoni e di orologi.
iPod è partito con la promessa di mille canzoni in tasca. Oggi è un po’ diverso e a me la logica dello streaming piace poco. Cento milioni di canzoni sono comunque centomila iPod tradizionali, non proprio in tasca ma a portata di dito.
Complimenti.