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10 giu 2022 - Software

I rischi dell’Atom

In principio era GitHub, che nel costruire un deposito di software libero aperto a tutti si era creata alcuni in casa, tra i quali l’editor di testo Atom: libero, aperto, modulare, estensibile, ci fai quello che vuoi (frase che nel mondo tecnologico porta sempre con sé presagi oscuri).

Microsoft si è comprata GitHub, il deposito principale di software libero. E, dopo avere garantito l’indipendenza del nuovo acquisto, si è data a diverse operazioni ambigue di censura, installazioni nascoste di repository e altro. (Autopubblicità: se scrivi Microsoft GitHub nel campo di ricerca del blogghino, escono tanti risultati e almeno i primi otto sono cogenti. Un grazie a Mimmo che ci ha lavorato alla grande).

Microsoft possiede Visual Studio Code, editor di testo orientato allo sviluppo, come Atom. Bellissimo, comodissimo, funziona ovunque, costruito su software libero, estensibile e creatore di dipendenza dall’ecosistema Microsoft. Così come il software libero deve finire su GitHub per controllarlo e pilotarlo più che si può, allo stesso modo chi scrive software deve farlo con Visual Studio Code, in modo da poter controllare e pilotare gli sviluppatori.

Guarda la coincidenza a volte, Atom non riceve più aggiornamenti significativi da tre anni e ora ne è stato annunciato il tramonto per fine anno, per rifocalizzarsi, chi lo avrebbe mai immaginato, su Visual Studio Code. La mano amichevole del padrone ha stretto la presa.

Ma è tutto software libero, ti dicono, non muore mai. Certo, la memoria di Atom continuerà a esistere nello sforzo attualmente compiuto dagli sviluppatori di Zed. Conta essere vivi, altroché. Conta anche essere rilevanti, però. Zed lo useranno quattro gatti e tutti gli altri si faranno passare i croccantini dalla mano amichevole del padrone, che passa cibo comodissimo e abbondante in cambio della permanenza nel recinto.

Ecco perché sono pronto a pagare soldi veri per il prossimo aggiornamento di BBEdit, proprietario fino alle mutande. Il software non è libero perché te lo dice il guardiano che non ama essere contraddetto.

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