Quanti modi possibili per provare a migliorare le proprie capacità di programmare?
Uno è partecipare all’aggiornamento dei giochi contenuti nel mitico Basic Computer Games, libro uscito nel 1973 e contenente appunto una serie di giochi per i computer di allora, utili per imparare a programmare in linguaggio Basic.
Visti oggi sono programmini, tutti con input da tastiera alla riga di comando, indovina il numero, l’allunaggio del Lem, Mastermind, la dama e mille altre cosette che qualcuno reduce dagli anni ottanta avrà magari digitato da qualche rivista dentro un Commodore 64 o uno Spectrum.
Nell’ambito di una iniziativa che poterà a una nuova edizione del libro, su GitHub si trovano cento giochi di quell’epoca e una sfida: riscriverli ciascuno in otto linguaggi moderni che sono Java, Python, C#, Vb.net, JavaScript, Ruby, Delphi/Object Pascal e Perl.
La cosa bella è che non devono diventare giochi di oggi, con interfaccia grafica e quant’altro, ma conservare il sapore di esempi semplici per chi inizia a programmare. Solo, non più in Basic.
Qualcuno storcerà il naso di fronte all’idea di cimentarsi gratuitamente in una attività a beneficio di un’operazione commerciale. Vero, tuttavia per ogni versione in linguaggio moderno che verrà consegnata, gli autori del progetto doneranno cinque dollari a Girls Who Code. In pratica si tratta di imparare a programmare a scopo benefico.
Oppure, scaricare gratis giochini in diretta dalla preistoria e sfidarsi, che so, a morra cinese in Perl.
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