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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

24 mar 2021 -

Folklore, italiano

Il lungo filo rosso che connette tutta la storia di Apple nel XXI secolo si chiama Mac OS X, nato ufficialmente proprio oggi nel 2001.

Innestare in modo soddisfacente un’interfaccia utente superiore su Unix è stata un’impresa non secondaria, che nessuno ha saputo compiere altrettanto bene e da cui sono germinati i sistemi operativi per iPhone, iPad, watch, tv e domani chissà che altro. Per seguire l’evoluzione di Mac OS X, John Siracusa ha di fatto scritto un libro fatto di recensioni straordinariamente approfondite di ciascuna versione del sistema.

Mac OS X stabilisce già dal nome una continuità con il passato dell’ultimo quinto del XX secolo, l’epopea del primo Macintosh. Il posto migliore per leggerne è di gran lunga Folklore.org, di Andy Hertzfeld, uno che l’ha vissuta sulla pelle e ha di fatto contribuito a sagomare una parte non banale della storia umana degli ultimi quarant’anni.

Sento la mancanza di una fonte analoga per questi anni. Forse è troppo presto, ma certo non sarebbe fuori luogo anche se oggi i pirati sono stati sostituiti dai capitani d’industria.

Nel frattempo ci si può consolare con le Storie di Apple di Nicola D’Agostino, che da anni si dedica con passione al racconto di tutti i dietro le quinte altrimenti difficili persino da sospettare.

Il suo lavoro è intenso, preparato, partecipato ed è solo giusto che gli articoli più vecchi siano aperti a tutti, ma quelli nuovi si raggiungano via Patreon. Si può dare linfa ed energia vitale a storie di Apple anche per un singolo euro al mese.

Mica per niente, l’articolo più recente di Nicola è dedicato a Cheetah. E si chiude un cerchio fatto di grandi storie, chi le ha generate, chi le sa raccontare in modo attuale e coinvolgente.

Per ora si può lasciare un commento dalla pagina apposita di Muut per QuickLoox. I commenti torneranno disponibili in calce ai post appena possibile.

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