Buoni motivi per nutrire fiducia nel genere umano nonostante tutto: persino Microsoft può dare un contributo alla causa del software libero e alla conservazione di software di grande rilevanza storica e culturale.
Si deve infatti proprio a Microsoft, con la collaborazione di Activision, se la trilogia di Zork è diventata open source: le tre avventure testuali forse più iconiche di sempre ora si trovano in un repository GitHub, accessibili, studiabili, modificabili, giocabili, curiosabili da chiunque, senza vincoli.
E chissà che qualcuno non si dedichi a realizzare una sorta di Ultimate Zork, con la ricollocazione dei tre capitoli in una unica grande avventura. Come era originalmente sul mainframe dove venne scritta; si decise pragmaticamente di commercializzarla in tre parti perché nessun personal computer dell’epoca disponeva delle risorse per farla giocare tutta intera.
Stranamente non sembra una delle consuete trappole di Microsoft. La saga di Zork diventa open source dopo tanti anni e tant’è.
Saranno stati presi da un attacco di bontà prenatalizia? Si accontentano del marketing? Una cellula di pochi beneintenzionati scampa al sistema immunitario monopolista del grande organismo? Più probabilmente non volevano rischiare di finire eaten by a grue.