Si sapeva che dovevano essercene quattro: finalmente la quarta versione della Rom di Macintosh Plus è stata recuperata.
È l’unica da duecentocinquantasei chilobyte, mentre le tre precedenti sono da centoventotto, e lo spazio aggiuntivo serve a contenere set di caratteri giapponesi Kanji, usati dalla tecnologia KanjiTalk.
A noi significava poco, ai giapponesi un sacco; i loro font andavano caricati a mano da un floppy durante il boot, con relativa lentezza e macchinosità (non parliamo di che cosa succedeva se il sistema iniziava a chiedere lo scambio continuo dei floppy).
I font venivano inoltre caricati in Ram. Se già presenti nella Rom, i Kanji liberavano centotredici chilobyte nella Ram di lavoro che, si ricorda, era inizialmente di un megabyte. Tanta roba.
Ritrovare la Rom in una macchina d’annata è stato solo l’inizio del lavoro mirato non solo al semplice possesso ma alla preservazione del software. L’autore del post linkato ha dovuto ingegnarsi per produrre un dump della Rom ed è stato un inizio anche quello; la maggior parte degli emulatori, infatti, non conosce la quarta versione della Rom e di conseguenza non funziona.
Si è partiti da una modifica ad hoc di Mame e da lì si è sviluppato il software che permette l’uso dei caratteri Kanji via Rom, tanto per i Mac Intel quanto per Apple Silicon.
Un altro pezzo di cultura e di ingegno dell’ecosistema Mac che, repository dopo repository e copia dopo copia, è stato reso virtualmente eterno.