Apple ha fornito a Exolabs due Mac Studio da cinquecentododici gigabyte di Ram ciascuno e processore M3 Ultra.
Running DeepSeek R1 on my desk
— Alex Cheema - e/acc (@alexocheema) March 12, 2025
Uses @exolabs with Thunderbolt 5 interconnect (80Gbps) to run the full (671B, 8-bit) DeepSeek R1 distributed across 2 M3 Ultra 512GB Mac Studios (1TB total Unified Memory).
Runs at 11 tok/sec. Theoretical max is ~20 tok/sec. pic.twitter.com/ijD7YamHLl
Insieme, le due macchine riescono a fare funzionare DeepSeek a velocità invidiabile e senza compromessi di configurazione.
È una configurazione che orbita attorno ai ventimila euro; d’altro canto, non esiste oggi alcun altro ambiente desktop in grado di fare la stessa cosa a parità di configurazione e prestazioni. Il vantaggio di Apple Silicon e della sua Ram integrata, a piena disposizione della Gpu, è consistente.
Nel frattempo, Gus Mueller scrive che Apple dovrebbe togliersi di mezzo nell’intelligenza artificiale, a intendere che dovrebbe lasciare agli specialisti del settore integrare la tecnologia degli Llm dentro Mac.
E in effetti la vera grandezza di Apple è sempre stata offrire un ambiente superiore a sviluppatori indipendenti capaci di innovare.
John Gruber fa un paragone piuttosto convincente con i tempi d’oro del desktop publishing:
Mac è stata la piattaforma per il graphic design perché era la piattaforma migliore per usare le app di design. I font funzionavano e apparivano meglio su Mac. La stampa funzionava meglio da Mac. Le periferiche lavoravano meglio. Le stesse app avevano un aspetto migliore su Mac. Mac aveva gusto e anche (sperabilmente) i designer. I designer grafici potevano capire come funzionavano le loro macchine e manutenerle da soli, come non si poteva fare con i PC.
Ma Apple non ha scritto nemmeno una app. Lo hanno fatto Adobe, Macromedia, Aldus. Piccoli sviluppatori indipendenti crearono nicchie di utilizzo dentro app come Photoshop, FreeHand e QuarkXPress. Quando arrivò una app nuova come InDesign — che portò via rapidamente il mercato a Quark — Mac rimase la piattaforme dominante da usare.
Spieghiamolo a Tim Cook o chi per lui. Mac è oggi il computer migliore in assoluto per la tecnologia che tutti vogliono chiamare intelligenza artificiale. Rendiamolo appetibile per gli sviluppatori innovativi e di punta. Facciamo di Mac il computer da usare per avere il meglio dall’intelligenza artificiale, invece di quello che monta Apple Intelligence ( quando ci sarà).
Non sono del tutto convinto che Apple farebbe bene a rinunciare il controllo su una parte critica, almeno oggi, della strategia. È vero altresì che quando usavamo PageMaker di Adobe, Freehand di Aldus e stampavamo grazie a PostScript sempre di Adobe, lavoravamo in stato di grazia.