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14 dic 2024 - Software

Quasi total Recall

Dopo mesi che chiunque dotato di un quoziente intellettivo superiore a settantanove ha capito le problematiche di Windows Recall, la simpatica funzione che registra lo schermo a intervalli regolari, Microsoft ci ha lavorato sopra e l’ha ripresentata.

Tom’s Guide l’ha provata e il titolo della recensione è programmatico: Windows Recall colto a registrare numeri di carta di credito e di sicurezza sociale nonostante le rassicurazioni che non lo farà.

Microsoft sostiene che le schermate ora vengono cifrate ed è attivo da subito un filtro che dovrebbe lasciare fuori le informazioni sensibili.

Secondo Tom’s Hardware, cugini di Tom’s Guide, ha funzionato solo un paio di volte.

Ci è sembrato che Recall escludesse le informazioni sensibili solo su un paio di siti di e-commerce, Pimoronia e Adafruit.

Microsoft dice di segnalare ogni eventuale imperfezione del filtro, che mi pare un’ottima idea: lasciare che siano gli utenti a fare il debug di una funzione che mette a rischio la loro privacy e la sicurezza dei loro dati.

Una cosa buona è che ora Windows Recall è opt-in, mentre prima era opt-out: quindi la gente con un grammo di cervello potrebbe starne alla larga semplicemente ignorandola. Scrive Tom’s Guide:

Un aggressore determinato con accesso alla password o al Pin di autenticazione potrebbe bypassare i controlli biometrici. E la app Recall, quella che consente di visionare i dati, può essere azionata via TeamViewer.

Vale per qualunque computer, chiaro. Diversamente dagli altri computer, quelli con Recall attivo moltiplicano per un numero inaudito le probabilità che un aggressore possa trovarsi in mano un numero di carta di credito o qualche altro dato sensibile. Non sembra una idea fantasmagorica.

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