Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

6 nov 2024 - Software Web

La terza dimensione

Nick Heer ha postato su Pixel Envy un bel riassunto del dibattito innescato dall’endorsement elettorale pubblicato dal New York Times: centrotredici parole che comprendevano ben ventisette link.

Una rappresentazione spettacolare della potenza dell’ipertesto, che i social si sforzano di farci dimenticare e tutto sommato neanche le persone normali applicano con tutta questa passione.

Come ha scritto a commento John Gruber, se lo scrivere una pagina è una faccenda bidimensionale, allora lo scrivere un ipertesto è un agire in tre dimensioni. Non è difficile immaginarsi strati di pagine tra i quali corrono link su link che, al pari dei wormhole teorizzati dagli astronomi, sono capaci di farci cambiare universo (di lettura) in un attimo.

Come sempre, la collettività può giovarsi di questa possibilità formidabile solo se i singoli sono disposti a sudare; mettere link interrompe il flusso di coscienza, spesso costringe a un approfondimento, hanno una aspettativa di vita non sempre felice, talvolta sono visti come un ostacolo da chi è rimasto con uno spazio di attenzione inferiore agli otto secondi.

Qui si fa il possibile, sia internamente che esternamente, consci di produrre ricchezza apprezzabile dai pochi dei pochi. Nessuno viene tracciato su Quickloox, quindi posso solo immaginare che di tanto in tanto qualcuno segua un link a seguito di un post.

È un immaginare lieto, ovunque porti il link. C’è tanto che dobbiamo ancora scoprire nella rete delle reti. Più linkiamo, più aggiungiamo spessore. Scriviamo, linkiamo.

Commenta