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4 nov 2024 - Software Hardware

La ricarica dei cinquantasei

C’è una corsa contro il tempo di cui ben pochi si curano, il cui traguardo è preservare cinquantasei giochi per iPod, pubblicati tra il duemilasei e il duemilanove ed esclusi da iTunes Store nel duemilaundici, quando da tempo nessuno più si curava dell’esistenza dei giochi stessi o persino degli iPod clickwheel, quelli con la magica rotella cliccabile.

Il fattore tempo è costituito dal Drm di iTunes, FairPlay. Il possessore di un gioco per iPod ha in mano un file Ipg che lo lega all’account usato per l’acquisto e anche allo hardware su cui è stato installato.

È possibile riautorizzare i giochi per un altro iPod o, meglio, è ancora possibile farlo, perché il server Apple addetto alla funzione è tuttora disponibile. Se per qualunque motivo dovesse essere spento, quei file diventerebbero bit morti e sarebbe impossibile disporne.

Qualunque sia l’idea, bisogna portarla a compimento prima che questo accada.

Al momento è questa: se i possessori di iPod clickwheel e di giochi accettassero di riautorizzare tutti i propri account a una precisa installazione di iTunes, quest’ultima diventerebbe una libreria master, un centro di distribuzione in grado di condividere giochi con qualsiasi iPod, senza bisogno di controlli online da parte di Apple.

Un utente di Reddit soprannominato Olsro ha avviato l’ iPod Clickwheel Games Preservation Project per ovviare al collo di bottiglia del progetto: la difficoltà pratica di esporre fisicamente l’iPod su cui installare un gioco alla libreria master.

La soluzione è che l’interessato installi una macchina virtuale Qemu sul proprio computer e poi segua le istruzioni del progetto. Se riesce, può trovarsi in qualsiasi parte del mondo e tranquillamente installare tutti i giochi possibili.

Al momento il progetto è riuscito a ottenere copie autorizzate e funzionanti di cinquantaquattro giochi su cinquantasei. La difficoltà è trovare chi disponga di un iPod clickwheel, dei giochi mancanti e della voglia/capacità di collaborare.

Incrociamo dita e rotelle per riuscire ad arrivare al cento percento della raccolta. O almeno lasciamo una mancia a Olsro per il lavoro.

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