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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

29 ago 2024 - Software Services

Il taglio dei libri

Mentre Intel licenzia personale a quindicimila teste per volta o Microsoft silura l’intero reparto al lavoro sulle problematiche di diversità e inclusione per un totale di millenovecento persone, c’è attenzione sul fatto che Apple abbia mandato a casa un centinaio di dipendenti. Ma anche perché si tratta di persone che lavoravano su Books.

Questo ha suscitato diversi commenti tra cui quello di Dan Moren su Six Colors. In sostanza dice Moren che è la direzione sbagliata, che Apple punta troppo sui servizi, che si è persa l’occasione di insidiare il primato di Amazon e via discorrendo.

Apple punta troppo sui servizi così come trascurava Mac per iPhone, trascurava iPad per iPhone, trascurava iPhone per i servizi eccetera. Si dice, ma non conta veramente.

A parte il dispiacere per i cento sfortunati che comunque hanno tempo per riuscire a riposizionarsi dentro Apple prima di dover lasciare, il discorso sulla concorrenza ad Amazon è ridicolo. Amazon è assolutamente leader del mercato librario con, credo, attorno al sessanta percento delle vendite. Apple è seconda con, credo, un dato vicino al venti percento e poi ci sono gli Others.

Amazon ha una macchina distributiva inimmaginabile per flessibilità e potenza, una piattaforma per la autopubblicazione che semmai ha problemi di abbondanza ed è monopiattaforma, ma multipiattaforma: ha il suo formato assurdo che comunque si legge su qualunque apparecchio e vende financo il proprio hardware di lettura, compatibile con Windows e Mac (magari anche Linux, non so, è poco rilevante però). Ha potere vicino all’assoluto sui prezzi e gli editori la temono.

Apple ha una macchina distributiva esternalizzata, non essendo un core business. Non ha una piattaforma di autopubblicazione, a meno di essere gentili e assegnare il ruolo a Pages (ma fa ridere). Produce file epub, formato universale, ma poi deve metterci il controllo anticopia per contentare gli editori e così la persona comune può leggere un libro da Books solo se usa hardware Apple. Sui prezzi deve stare attenta perché se fa cose sbagliate i giudici la menano su istigazione di Amazon (sembra fantascienza ma è successo davvero) e gli editori a malapena la tollerano.

Che cosa avrebbero potuto fare i cento licenziati per cambiare lo stato delle cose? Il mercato dell’editoria elettronica è statico e non conosce innovazione tecnica da anni; non c’è un nuovo formato universale, non c’è la possibilità di rovesciare il tavolo. Le quote di mercato possono oscillare di qui e di lì ma la situazione finisce per essere quella di adesso, impossibilitata a cambiare se non in tempi lunghissimi e in presenza di eventi straordinari e imprevedibili.

Neanche assumendone altri cento cambierebbe qualcosa. E allora si capisce di più la minore attenzione verso un settore che, essenzialmente, per quanto riguarda Apple va avanti da solo o quasi.

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