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9 ago 2024 - Internet

Non aprite questo libro

Esiste una corrente intellettualoide, oltre a qualche ministro, che afferma l’opportunità di recensire o giudicare libri senza averli letti.

Mi onoro di trovarmi nel punto di massima distanza filosofica da qualunque di questi soggetti e di cercare di giudicare il più tardi possibile, il più informato possibile.

Nondimeno, ci sono sempre eccezioni alle regole importanti e questa è la seconda.

La prima data a qualche tempo fa, quando parlai dell’operazione subdola e faziosa portata avanti verso l’edizione italiana de Il Signore degli Anelli in nome di una parte politica rispettabilissima, la cui distanza da me è pari a quella di ministri e intellettualoidi, fuori posto e fuori tempo come chiunque voglia usare l’opera di Tolkien per fini di parte. Qualcosa cui l’opera non offre alcun appiglio di legittimità e che Tolkien stesso escluse in modo esplicito.

La faccio breve: per novembre è attesa una nuova traduzione de Lo Hobbit, prodotta direttamente dalle stesse teste che hanno commissionato la traduzione della Trilogia dell’anello. Non va comprata. Vanno scoraggiati e istruiti potenziali compratori sprovveduti.

Non per un ministro o un partito o una associazione o un collettivo. Per Tolkien e per chi dovrebbe avere diritto nel futuro di leggerlo in modo libero.

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