Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

2 ago 2024 - Internet

Il più cattivo

L’amoralità ha sempre fatto parte anche del nostro mondo. IBM ha fatto turche con il monopolio delle macchine contabili; la storia di Microsoft è un susseguirsi di episodi controversi; l’uomo chiamato da Steve Jobs fece cacciare Jobs; Sam Altman doveva lavorare sui grandi modelli linguistici libero da fini di lucro, per il progresso dell’umanità e oggi è di fatto un dipendente Microsoft.

In campo informatico editoriale, la palma di fango è stata a lungo predominio incontrastato di Gizmodo. Toccarono il fondo con la speculazione sulle condizioni di salute dell’ultimo Steve Jobs e il punto non fu predire una data di morte sbagliata di molti mesi, quanto che scavassero notizie per guadagnare qualche clic a spese di una persona malata che aveva diritto a una privacy.

Sono finiti molto meno male di quello che meritavano, falliti grazie a una causa che hanno perso anche per via del coinvolgimento del milionario Peter Thiel, un altro senza troppi scrupoli, però con il pregio di essere loro nemico.

I nuovi cattivi dell’informazione sono quelli di Bloomberg, per essere andati platealmente oltre le regole della deontologia.

In possesso di notizie sotto embargo (vincolo ad attendere un ok esterno) riguardante un importante scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti-Germania e Inghilterra, hanno ignorato il vincolo e hanno pubblicato. Non erano l’unica testata a conoscere in anticipo la notizia, solo che le altre hanno rispettato le regole.

Il problema è che gli sciacalli sulle orme di Steve Jobs morente, questione morale a parte, al più potevano danneggiare il titolo azionario. In uno scambio di spie, la più piccola violazione degli accordi rischia di mettere a repentaglio vite umane, soprattutto quelle degli innocenti catturati dai russi per avere materiale umano con cui barattare spie e sicari.

Stavolta è andata bene, ma Bloomberg avrebbe potuto combinarla grossa e avere vittime sulla coscienza. Hanno già sparacchiato varie fake news travestite da scoop senza mai concedere una ritrattazione, per non dire delle scuse; gli auguro di venire sostituiti in fretta dall’intelligenza artificiale. L’unico caso in cui potrebbe venirne fuori un vantaggio per i lettori.

Commenta