Una notte d’estate in luogo turistico ma tendenzialmente privo di rumori umani dopo una certa ora. Apro RealMyst senza cuffie, aggiusto il volume, e provo una sensazione mai raggiunta prima di perfetta integrazione.

Né troppo, né troppo poco, alcuni suoni confondono e non sai più se provengono da dentro o da fuori lo schermo di iPad. Un senso di soprannaturale, di tutto in cui si fondono la realtà e la fantasia.

È durato qualche minuto, prima che lo scooter rauco di un qualche adolescente rompesse l’incanto. Non avevo mai però provato niente di simile prima. Non dimenticherò mai le notti nelle terre elfiche di World of Warcraft, ma lì c’era immersione. Qui invece, galleggiamento, come con un materassino nei giorni di bonaccia.