Il retrocomputing che mi appassiona veramente è questo: emulare un Macintosh 128k dentro un Raspberry Pi RP 2040 detto Pico, a un prezzo inferiore alle cinque sterline.
Nel progetto rientra anche un pezzo di cavo Vga trovato per strada durante una passeggiata. Lo hardware che emula, emulatore, appoggiato tra tastiera qualunque e schermo qualunque, praticamente sparisce.
Massimo rispetto per chi trova le macchine nei mercatini, cambia condensatori, sistema vecchie saldature, conserva con amore un reperto. Qui però c’è il genio, la capacità programmatoria, l’attenzione al vecchio e al nuovo insieme, un progetto portato a casa con meno risorse di quelle che servono per aprire un vasetto sottovuoto incastrato, ché siamo quasi ai livelli dell’irrisione.
Hardware modernissimo, software primordiale, costi irrisori, intelligenza e capacità sparse a piene mani a fare apparire semplici tutta una cosa serie di cose che l’articolo merita la lettura proprio per scoprire.
Mac era nato per fare da amplificatore di intelligenza. E continua, per chi sa vedere.