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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

29 apr 2024 - Hardware People

Tutto il pacchetto

È o non è il decennio dell’intelligenza artificiale? Può benissimo accadere allora che la migliore recensione di un Mac sia quella di Paul Thurrott, che ha un sito personale famosissimo su cui scrive di Windows da prima che io nascessi e persino da prima che nascesse Windows.

La sua recensione di MacBook Air 15” M3 a volte può apparire inutilmente prolissa, a volte rinfrescante proprio perché lui normalmente vive su un altro pianeta e nota cose cui un utilizzatore di lunga data non fa caso su Mac; ma lui ragiona in termini di PC e le vede.

C’è davvero da leggerla tutta se uno vuole sapere di ogni e qualsiasi aspetto della macchina, perché ogni singolo sottosistema e parametro viene dissezionato, come si faceva ai vecchi tempi e come probabilmente si fa ancora adesso con i PC alla ricerca di un qualsiasi elemento di differenziazione.

Thurrott me lo ricordavo più di parte. I tempi sono cambiati sicuramente, oppure ha capito di avere lettori che vogliono usare Windows ma farlo su un Mac, o almeno sono interessati a ragionarci. Ecco alcuni passaggi:

È difficile da descrivere, ma forse è il punto: la sua apparentemente impossibile combinazione di dimensioni, spessore e peso attiva una reazione emozionale e viscerale. Recensisco molti laptop ogni anno e lo faccio da più di vent’anni. Eppure MacBook Air è degno di nota, unico.

Alla fine ho concluso che non è solo l’aspetto, benché giochi un ruolo. È invece una somma di attributi, di tutto il pacchetto. È la sensazione di incredibile leggerezza, viste le sue dimensioni, quando lo prendo per cambiare stanza. Il modo in cui posso sedermi sul letto o su un’altra superficie morbida e non sentirlo mai scottare né azionare rumorose ventole, che neanche sono presenti perché non necessarie. Il come la batteria dura, dura e continua a durare, a prendersi gioco di altre società che reclamizzano “autonomia per tutto il giorno”.

Voglio essere chiaro su questo. Nel mondo PC niente è come questo. Qualsiasi laptop carrozzato per lavori da workstation accenderà ventole degne del motore di un jet, mentre qualsiasi laptop con autonomia decente e ragionevolmente silenzioso non è in grado di svolgerli. MacBook Air fa tutto questo, in silenzio, senza una goccia di sudore. E va avanti a farlo per tutto il giorno.

All’insegna di una esperienza di portabilità veramente magica la recensione procede con numerose altre perle, sul trackpad, su Continuity, sull’audio e altro ancora.

I computer non sono tutti uguali, nè fuori né dentro. Le differenze esistono e si fanno notare da qualsiasi osservatore sufficientemente libero da pregiudizi.

Secondo, Apple Silicon ha proprio cambiato il metro di giudizio. A fare prestazioni/prezzo sono buoni tutti; la nuova regola è prestazioni/prezzo/consumi o, se si preferisce, la locuzione performance per watt.

Si annuncia Windows su ARM, arriveranno i nuovi processori Snapdragon, tutti a promettere che Apple Silicon verrà pareggiato o superato. Arriveranno, capita a tutti. Intanto sono indietro di tipo quattro anni, durante i quali i modelli realmente in vendita hanno fatto solo figure penose; intanto sono solo promesse e, quattro anni fa, Apple aveva ragione.

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