Che errore sarebbe stato, andare alla FileMaker Week di Roma pensando che ci fosse in gioco solo FIleMaker. Gli sviluppatori acuti hanno colto l’occasione e sono riusciti a riunirsi per fare il punto su come sta cambiando, fortemente, il loro mestiere. Passando magari da FileMaker, perché no? Ma certe riflessioni e alcuni dati di realtà valgono per tutti.
Giulio Villani, anima di FMGuru e organizzatore della Week, è stato così gentile da condividere alcune riflessioni con me e sono lieto di ribaltarle su queste pagine. Più di una, riflessione e pagina, dato che le cose su cui soffermarsi sono numerose e pregnanti.
Qui stiamo sul paradosso dello sviluppatore, così sintetizzato da Giulio in una delle sue slide di apertura:
Dice Giulio a contorno:
Si parla tanto dell’esperienza utente, che è data per assodata, ma molto meno dell’esperienza dello sviluppatore nell’ambito del suo lavoro di creazione (ovvero del lato umano della meccanica di una qualunque soluzione) e di come l’aumento vertiginoso di competenze necessarie a chiudere un lavoro impatti pesantemente sull’approccio; soprattutto in Italia, dove molti sviluppatori sono one-man-band.
Prima conclusione: limitarsi a seguire la propria piattaforma non serve, o meglio non basta. E forse un oggetto come FileMaker è anche più schermato dai certi capovolgimenti di fronte che si vedono in altre arene, dove – era una battuta ma il fondo di verità era consistente – ogni settimana salta fuori un framework nuovo.
Come fa allora lo sviluppatore a cavarsela? Lo vediamo nel corso di qualche post. Giulio è stato generoso e lo ringrazio per la confidenza.