Sono reduce soddisfatto da una serata (virtuale) presso il Rotary Club Ticino, dove sono stato ospite e ho potuto chiacchierare sul tema La tua IT funziona?
Ho fatto una carrellata su che cosa sia oggi l’Information Technology per le aziende: non più un centro di costo, immutabile e livellato verso il basso con tutte le altre aziende, come negli anni novanta, bensì una vera e propria business unit, che può contribuire al pari delle altre alla crescita e allo sviluppo, grazie alla possibilità odierna di scegliere e personalizzare praticamente tutta l’offerta hardware e software, in contrasto con l’uniformità obbligata dello scorso secolo.
Era previsto un segmento dedicato al software no-code o lo-code, i servizi accessibili via browser a prezzo quasi sempre modico spesso in grado di soppiantare applicazioni blasonate (esempio banale: Canva, un tranquillo sostituto di Illustrator o InDesign in un sacco di situazioni attinenti al graphic design.
Più o meno sapevo che cosa proporre e non mi aspettavo grandi sorprese, quando mi sono imbattuto in StackEdit: un editor Markdown con i controfiocchi, open, via browser.
Dovevo tenere la mia chiacchierata e non ho approfondito, ma lo faccio senz’altro. Se ci sono magagne, non si vedono al primo sguardo e al primo sguardo c’è invece l’effetto wow. Mi è venuta voglia di scrivere e non è che, dopo avere visto dozzine di editor, succeda proprio sempre. Mi ci metto.